La flessibilità dei cicli combinati
S. Besseghini - RSE - Ricerca sul Sistema Energetico
La prima parte del documento è dedicata alla parte storica. Storicamente (anni '70) si è puntato sull'olio combustibile a causa della scarsa presenza del carbone e dalle limitazioni locali. Nel 1987 l'Italia rinuncia al nucleare e parte la costruzione di cicli combinati a gas naturale. Nell’epoca della liberalizzazione, si punta tutto su CCGT (semplicità autorizzativa, costruzione abbastanza rapida, bassi costi di investimento). Dal 2005 in poi, anche in relazione al «20-20-20», incentivazione rinnovabili elettriche, rapida crescita di Eolico e Fotovoltaico. Oggi circa il 50% della potenza termoelettrica installata è CCGT e circa il 50% della produzione totale è da GN. In seguito si parlerà dei cicli combinati e dell'esercizio flessibile. Il ciclo combinato è l’integrazione di due cicli assai diversi, anche dinamicamente: ciclo a gas (Joule-Brayton) e ciclo a vapore (Rankine)
Fonte: Atti del convegno "Gestione della Rete, Energie Rinnovabili e Mercato del Gas: Quali Risposte dai Cicli Combinati?", Sesto San Giovanni (MI), 2012
Settori: Ambiente, Efficienza energetica industriale, Energia, Energia nucleare, Energie non rinnovabili, Eolico, Fotovoltaico, GAS, Inquinamento, Rete elettrica, Rinnovabili
Mercati: Edilizia
Parole chiave: Carbone, Eolico, Fotovoltaico, Gas naturale, Nucleare, Produzione di energia elettrica, Rinnovabili
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