Trigenerazione: efficienza energetica e riduzione delle emissioni per GELIT
Gelit, fondata nel 1977 in provincia di Latina, nasce come azienda produttrice di crepes surgelate per poi specializzarsi, negli anni, in prodotti alimentari surgelati per i marchi privati della grande distribuzione.
Oggi è leader sul mercato di crepes e piatti pronti surgelati, i suoi prodotti arrivano sulle tavole di mezzo mondo, con oltre il 60% del fatturato che proviene dal mercato americano.
Spiega Antonello Gironi, Responsabile Sostenibilità, Scienza e Tecnologia Gelit: "Dal 2021 abbiamo deciso di investire maggiormente sui nostri impianti e di iniziare un percorso per diventare più sostenibili e per garantirci un asset di fornitura energetica sempre più affidabile.
Dal 2022 siamo una società Benefit e dal 2023 una B Corp e da tre anni stiliamo il Bilancio di Sostenibilità che analizza il nostro impatto economico, ambientale e sociale."
Emanuele Belli, Responsabile Tecnico Gelit, aggiunge: "Quando è stato il momento di scegliere un impianto di cogenerazione, ci siamo affidati a CGT perché si è distinta per l'attenzione che ci ha dedicato già in fase preliminare, con un dettagliato studio di fattibilità e con dati tecnici precisi, ancora prima di stabilire qualsiasi impegno commerciale.
Un altro punto fondamentale è stata la disponibilità di CGT nel realizzare un impianto su misura, progettato per funzionare a GPL, ma anche a gas metano a partire dal 2025, quando sarà attivo il metanodotto."
"Così CGT ha creato un impianto di trigenerazione da 2300 kW, in fase di integrazione con l'impianto fotovoltaico e inserito all'interno del ciclo dell'ammoniaca nel nostro processo di surgelazione, operando sulla seconda fase del ciclo frigorifero di stabilimento. - continua Emanuele Belli - Dal 2025, l'impianto di trigenerazione alimentato a metano, unito all'impianto fotovoltaico, ci garantirà un'indipendenza energetica, con il 90%/95% di energia elettrica autoprodotta."
E ancora Antonello Gironi afferma: "Grazie all'impianto di trigenerazione ci aspettiamo di risparmiare oltre il 20% di energia primaria e fino al 30% di costi in bolletta.
Ma soprattutto, taglieremo circa 1700 tonnellate l'anno di emissioni di CO2, con la prospettiva di azzerarle se riusciremo ad approvvigionarci di biometano. Inoltre, siamo aperti a nuove soluzioni e stiamo valutando anche tecnologie di captazione della CO2, sempre con il sostegno di CGT che ci accompagna nel nostro cammino di transizione energetica."
Infine, conclude Stefano Mattioli, Amministratore Delegato Gelit: "Quello che volevamo non era un semplice fornitore di un impianto di cogenerazione, ma un partner sulle politiche energetiche, che fosse competente, affidabile e presente e l'abbiamo trovato in CGT. Questi progetti, infatti, hanno un respiro talmente profondo nel tempo che richiedono partnership solide, con cui affrontare la transizione energetica e su cui costruire il futuro".
Dal 2022 siamo una società Benefit e dal 2023 una B Corp e da tre anni stiliamo il Bilancio di Sostenibilità che analizza il nostro impatto economico, ambientale e sociale."
Emanuele Belli, Responsabile Tecnico Gelit, aggiunge: "Quando è stato il momento di scegliere un impianto di cogenerazione, ci siamo affidati a CGT perché si è distinta per l'attenzione che ci ha dedicato già in fase preliminare, con un dettagliato studio di fattibilità e con dati tecnici precisi, ancora prima di stabilire qualsiasi impegno commerciale.
Un altro punto fondamentale è stata la disponibilità di CGT nel realizzare un impianto su misura, progettato per funzionare a GPL, ma anche a gas metano a partire dal 2025, quando sarà attivo il metanodotto."
"Così CGT ha creato un impianto di trigenerazione da 2300 kW, in fase di integrazione con l'impianto fotovoltaico e inserito all'interno del ciclo dell'ammoniaca nel nostro processo di surgelazione, operando sulla seconda fase del ciclo frigorifero di stabilimento. - continua Emanuele Belli - Dal 2025, l'impianto di trigenerazione alimentato a metano, unito all'impianto fotovoltaico, ci garantirà un'indipendenza energetica, con il 90%/95% di energia elettrica autoprodotta."
E ancora Antonello Gironi afferma: "Grazie all'impianto di trigenerazione ci aspettiamo di risparmiare oltre il 20% di energia primaria e fino al 30% di costi in bolletta.
Ma soprattutto, taglieremo circa 1700 tonnellate l'anno di emissioni di CO2, con la prospettiva di azzerarle se riusciremo ad approvvigionarci di biometano. Inoltre, siamo aperti a nuove soluzioni e stiamo valutando anche tecnologie di captazione della CO2, sempre con il sostegno di CGT che ci accompagna nel nostro cammino di transizione energetica."
Infine, conclude Stefano Mattioli, Amministratore Delegato Gelit: "Quello che volevamo non era un semplice fornitore di un impianto di cogenerazione, ma un partner sulle politiche energetiche, che fosse competente, affidabile e presente e l'abbiamo trovato in CGT. Questi progetti, infatti, hanno un respiro talmente profondo nel tempo che richiedono partnership solide, con cui affrontare la transizione energetica e su cui costruire il futuro".
Settori: Analisi, abbattimento e Controllo emissioni, Cambiamento climatico, Cogenerazione, Efficienza energetica industriale, GAS, Industria alimentare, Inquinamento, Refrigerazione, Rinnovabili, Termotecnica industriale
Mercati: Alimentare e Beverage
Parole chiave: Abbattimento emissioni, Efficienza energetica, Poligenerazione, Surgelazione, Trigenerazione
- Andrea Maffezzoli
- ATR Group
- Aprovis Energy Systems
- Energifera
- Nicola Miola
- Andrea Maffezzoli