Situazione energetica mondiale dopo la pandemia
Situazione energetica mondiale dopo la pandemia. Riflessioni sugli impegni UE dell'Italia
Alessandro Clerici - La Termotecnica
L'energia è stata ed è sempre più il fattore dominante per lo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni: esiste un legame diretto tra energia e sviluppo e quello tra energia e ambiente risulta nella transizione ecologica/ambientale sempre più stretto. Lo mostrano i dati.
La popolazione mondiale nel novembre 2022 ha superato gli 8 miliardi di persone (360.000 nati/giorno e 120.000 abitanti in più ogni giorno).
Le risorse di energie primarie comprovate (R) ed i loro consumi (C) variano chiaramente di anno in anno in funzione di R e C. Elaborando i dati del 2020 e 2021 di BP si ottengono i seguenti rapporti per R/C: petrolio ~ 52 anni, gas ~ 48 anni, carbone ~ 130 anni, uranio ~ 100 anni (con reattori con efficienze e tipologie attuali).
Come da WEC (World Energy Council):
"Real problem is not the lack of possible fossil or nuclear resources, but their uneven distribution between production and consumption areas (mainly oil and gas) and their geopolitical effects and mainly how to use them without impact on the environment".
Con il lodevole obiettivo di salvare l'ecosistema, l'ostracismo crescente alle risorse non rinnovabili ha ridotto gli investimenti in ricerca e sviluppo di energie fossili ed uranio, creando problemi di sicurezza degli approvvigionamenti a livello globale, acuitisi in parte con i noti eventi geopolitici (Ucraina).
Nel mio precedente editoriale del maggio 2022 riportavo la situazione mondiale dei consumi energetici, emissioni climalteranti e produzione di elettricità al 2019, per non considerare le distorsioni nel tragitto energetico dovute agli effetti della pandemia.
Nel periodo successivo la crisi energetica iniziatasi nel secondo semestre 2021, con prezzi alle stelle dei combustibili fossili, specie in UE, e in particolare del gas (e dell'elettricità in Italia), e aggravatasi a livello geopolitico con l'invasione russa dell'Ucraina, ha portato a spinte verso un'indipendenza energetica e a un'accurata diversificazione di approvvigionamenti di energie per fonte e provenienza sia dell'UE che degli Stati membri.
Pur trovandoci in un periodo di turbolenza, può risultare interessante analizzare, in attesa dei dati consolidati del 2022, quelli consolidati del 2021, ben riassunti nel rapporto BP -Statistical Review of World Energy 2022.
Si ricorda che per le fonti non fossili, come rinnovabili e nucleare, il loro contributo all'energia primaria viene computato moltiplicando la loro effettiva produzione di energia elettrica per l'efficienza media standard di centrali a combustibili fossili, considerata per il 2021 pari a circa il 41%.
All'interno dell'editoriale:
- L'andamento nel mondo di consumi di energie primarie, emissioni e produzione di elettricità
- Andamento in UE dei consumi di energie primarie e della produzione di elettricità dal 1985 al 2021. Importanza del nucleare
- Alcuni commenti dell'impatto sull'Italia al 2030 degli obiettivi UE stabiliti dal pacchetto FIT FOR 55
- Conclusioni
In allegato, è possibile scaricare il pdf dell'editoriale completo.
Le risorse di energie primarie comprovate (R) ed i loro consumi (C) variano chiaramente di anno in anno in funzione di R e C. Elaborando i dati del 2020 e 2021 di BP si ottengono i seguenti rapporti per R/C: petrolio ~ 52 anni, gas ~ 48 anni, carbone ~ 130 anni, uranio ~ 100 anni (con reattori con efficienze e tipologie attuali).
Come da WEC (World Energy Council):
"Real problem is not the lack of possible fossil or nuclear resources, but their uneven distribution between production and consumption areas (mainly oil and gas) and their geopolitical effects and mainly how to use them without impact on the environment".
Con il lodevole obiettivo di salvare l'ecosistema, l'ostracismo crescente alle risorse non rinnovabili ha ridotto gli investimenti in ricerca e sviluppo di energie fossili ed uranio, creando problemi di sicurezza degli approvvigionamenti a livello globale, acuitisi in parte con i noti eventi geopolitici (Ucraina).
Nel mio precedente editoriale del maggio 2022 riportavo la situazione mondiale dei consumi energetici, emissioni climalteranti e produzione di elettricità al 2019, per non considerare le distorsioni nel tragitto energetico dovute agli effetti della pandemia.
Nel periodo successivo la crisi energetica iniziatasi nel secondo semestre 2021, con prezzi alle stelle dei combustibili fossili, specie in UE, e in particolare del gas (e dell'elettricità in Italia), e aggravatasi a livello geopolitico con l'invasione russa dell'Ucraina, ha portato a spinte verso un'indipendenza energetica e a un'accurata diversificazione di approvvigionamenti di energie per fonte e provenienza sia dell'UE che degli Stati membri.
Pur trovandoci in un periodo di turbolenza, può risultare interessante analizzare, in attesa dei dati consolidati del 2022, quelli consolidati del 2021, ben riassunti nel rapporto BP -Statistical Review of World Energy 2022.
Si ricorda che per le fonti non fossili, come rinnovabili e nucleare, il loro contributo all'energia primaria viene computato moltiplicando la loro effettiva produzione di energia elettrica per l'efficienza media standard di centrali a combustibili fossili, considerata per il 2021 pari a circa il 41%.
All'interno dell'editoriale:
- L'andamento nel mondo di consumi di energie primarie, emissioni e produzione di elettricità
- Andamento in UE dei consumi di energie primarie e della produzione di elettricità dal 1985 al 2021. Importanza del nucleare
- Alcuni commenti dell'impatto sull'Italia al 2030 degli obiettivi UE stabiliti dal pacchetto FIT FOR 55
- Conclusioni
In allegato, è possibile scaricare il pdf dell'editoriale completo.
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Fonte: La Termotecnica gennaio-febbraio 2023
- Alessandro Clerici
- Pierangelo Andreini
- Roberto Bergandi
- CIB - Consorzio Italiano BioGas