unità HDW di HiDew per riscaldamento, raffrescamento e deumidificazione del Castello Sforzesco di Milano
La spinta verso l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale degli impianti di climatizzazione è argomento noto: i nuovi edifici rappresentano la bandiera di quanto si può e si potrà ancora fare in questa direzione, a costo di ingenti sforzi progettuali per gli impianti e le macchine.
Non si può dimenticare, però, soprattutto in Italia, che le ragioni del comfort devono essere portate avanti anche in situazioni esistenti e per definizione intoccabili, quali gli edifici storici che rappresentano il patrimonio culturale nazionale. Il Castello Sforzesco di Milano è sicuramente tra questi.
HiDew ha accettato di affrontare la sfida del rinnovamento tecnologico dell’impianto di riscaldamento, raffrescamento e deumidificazione del Castello, il quale non è soltanto uno dei simboli di Milano e dell’Italia, ma è anche e soprattutto un museo che raccoglie le più svariate tipologie di opere d’arte.
Per la buona conservazione di questi tesori, le condizioni termo-igrometriche interne sono determinanti, con in più, la necessità di rendere confortevoli gli spazi alle migliaia di visitatori.
Gli impianti del Castello Sforzesco sono fortemente legati alla storia e al territorio di Milano. Tutto l’edificio è attraversato da una rete idrica a temperatura stabile ma non direttamente controllata che rappresenta la sorgente termica di centinaia di pompe di calore acqua-aria autonome. Il circuito è continuamente in comunicazione con dei grandi serbatoi di stoccaggio nel sottosuolo del Castello.
Le unità HDW di HiDew, macchine compatte dislocate all’interno degli ambienti in grado di riscaldare o raffreddare l’aria in modo autonomo e indipendente una dall’altra, completano il quadro impiantistico andando oltre i pesanti vincoli architettonici dell’edificio storico. HiDew ha riservato particolare attenzione all’emissione sonora di queste unità che devono essere quanto più “nascoste”, da un punto di vista acustico, nei confronti dei visitatori dei musei. Il progetto, nel suo complesso, prevede un totale di oltre 300 unità HDW installate.
Ben più complesso si è rivelato il trattamento dell’aria primaria. Le macchine dovevano essere posizionate in sottotetti non direttamente accessibili, pertanto HiDew ha supportato la committenza con soluzioni fortemente customizzate, secondo la filosofia di estrema flessibilità che contraddistingue l’azienda. La scelta è ricaduta sulle pompe di calore acqua/aria canalizzabili della serie HIW in grado di trattare l’aria esterna fino ai desiderati valori di temperatura e umidità. Non potendo modificare la rete aeraulica esistente, le unità sono state progettate in maniera specifica e installate direttamente sopra alle aree museali: particolare difficoltà è stata riscontrata con i solai storici, non adatti a sopportare il peso delle macchine. Nei casi più semplici le macchine sono state consegnate in più moduli, dopo rigorosi collaudi e test prestazionali eseguiti in fabbrica; talvolta si è dovuto procedere alla rimozione parziale del tetto per il posizionamento, mentre nei casi più complicati HiDew si è adoperata per la fornitura della macchina in kit, da assemblare in situ.
Settori: Acqua, Ambiente, Aria, Climatizzazione, Efficienza energetica edifici, Efficienza energetica industriale, Energia, HVAC, Pompe di Calore, Riscaldamento, Servizi idrici, Termotecnica industriale
Mercati: Edilizia
Parole chiave: Climatizzazione, Efficienza energetica, Pompe di calore, Raffrescamento, Reti idriche, Servizi idrici, Sostenibilità ambientale
- Andrea Maffezzoli
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- Andrea Maffezzoli