Pubblicata da UNI la nuova UNI/TS 11567 "Linee guida per la qualificazione degli operatori economici (organizzazioni) della filiera di produzione del biometano ai fini della rintracciabilità e del sistema di equilibrio di massa" elaborata dal CTI grazie ad un significativo lavoro della nostra Commissione Tecnica 284 "Biogas da fermentazione anaerobica e syngas biogenico".
Digestori anaeroobici
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Articoli e news su Digestori anaeroobici
Kanadevia Inova AG (KVI) ha sviluppato un reattore proprietario per la metanazione del biogas (o della CO2). Il primo esempio di questa tecnologia è stato messo in funzione nel 2022 a Gabersdorf (Austria). La tecnologia consente di convertire H2 e biogas in gas naturale rinnovata, che può essere iniettato direttamente nella rete del gas naturale. La tecnologia rappresenta un progresso significativo nella transizione verso l'esclusione del carbonio fossile dalle reti del gas naturale. Svolge un ruolo cruciale nell'integrazione di tecnologie proprietarie, come la digestione anaerobica e l'elettrolisi dell'acqua, in una strategia globale a zero emissioni.
Mediante una campagna di prove in laboratorio programmata con sufficiente anticipo è possibile avviare un digestore a freddo e portare l'impianto a potenza nominale nel giro di pochi giorni. Il risparmio di gasolio per il riscaldamento del digestato , unito alla produzione extra di energia, può fare risparmiare migliaia di euro.
BRS III, uno strumento potente e versatile per la simulazione di processi anaerobici in laboratorio.
Dopo 12 anni , in cui è diventato lo standard di mercato per la misurazione del BMP delle biomasse, l'AMPTS II è andato in pensione.
Il biogas, una fonte di energia rinnovabile ottenuta dalla decomposizione anaerobica di materiale organico, si sta rapidamente affermando come una soluzione sostenibile per diversi settori energetici. Questo articolo si propone di esplorare il processo di produzione di biogas da biomasse, la tecnologia di deumidificazione del biogas a compressione e alcuni esempi pratici di impianti di trattamento del biogas, evidenziando i benefici ambientali ed economici di questa risorsa energetica.
CIB-Consorzio Italiano Biogas e FederBio hanno messo a punto le nuove Linee Guida per la corretta gestione e utilizzo del digestato da biogas in agricoltura biologica. Il vademecum verrà presentato in anteprima domani a Fieragricola ed è frutto dell'intenso lavoro tecnico delle due Associazioni che arriva dopo sei anni dalla prima versione del documento.
Il biometano può rappresentare una tecnologia utile per poter trasformare in una risorsa preziosa gli scarti organici dell'industria agro-alimentare. - Introduzione al biometano - Benefici nel settore industriale - Da biogas a biometano
Parlare oggi di biometano significa affrontare un tema che entra dalla porta principale nelle strategie internazionali e nazionali per la transizione energetica e la decarbonizzazione e questo pone il CTI in primo piano nel complesso sistema di leggi, decreti, regole e norme tecniche che definiscono i dettagli per la loro messa a terra.
I ventilatori negli impianti di produzione di biogas vengono utilizzati per svariate funzioni. Alcuni aspirano semplicemente aria pulita per inviarla al digestore. Altri trasportano invece sostanze di vario tipo che possono presentarsi allo stato solido, liquido o di vapore.
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Il biometano rappresenta una fonte energetica nazionale, rinnovabile e sostenibile, che riveste un ruolo strategico di preminente interesse nazionale. Il biometano è un gas naturale che deriva dalla raffinazione e purificazione del biogas prodotto durante la fase di digestione anaerobica dei rifiuti organici, della frazione verde e dal trattamento delle acque reflue.
Il Biometano è un gas combustibile ottenuto per upgrading del biogas. Quest'ultimo viene normalmente prodotto dalla digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti, da fanghi di depurazione o da biomasse come reflui zootecnici, biomasse forestali, scarti di prodotti agroalimentari. Gli impianti di upgrading si occupano del trattamento e della purificazione del biogas per la trasformazione oltre al campionamento ed analisi su biometano e al sistema di monitoraggio.
Un sistema compatto, modulare, versatile e altamente performante, in grado di recuperare e convertire i gas da digestione anaerobica (biomasse, WWT e FORSU) in biometano per l'alimentazione dei veicoli, adatto all'immissione in rete o facilmente trasportabile su gomma. - Settori applicativi - BioCh4nge e caratteristiche - Service - Trend futuri - BioCh4nge 12 Lombardia
- Il ruolo del metano nel panorama energetico italiano - Usi finali del gas naturale in Italia nel 2018 - Contributo % delle diverse fonti alla produzione di elettricità in Italia nel 2018 - La digestione anaerobica: una fonte inesauribile e sostenibile di metano - Impianti di biogas nel settore agro-zootecnico sul totale in Italia nel 2018 - Il nuovo contesto di riferimento europeo
L'ultima guida in partnership con La Termotecnica
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L'attività di ricerca si propone di aumentare di almeno il 10% la resa e la produzione degli impianti di biogas. Obiettivo del progetto è realizzare uno strumento per la gestione degli impianti che BTS Biogas metterà a disposizione delle aziende per gestire le biomasse in ingresso, i parametri ambientali ed il microbioma della digestione anaerobica. BTS Biogas, leader tecnologico nello sviluppo e nella costruzione di impianti biogas e biometano, ha attivato una collaborazione con l'Università degli Studi di Padova per sviluppare un progetto di ricerca che ha l'obiettivo di aumentare, di almeno del 10%, la resa di biogas.
I VOC (Composti Organici Volatili) sono sostanze presenti nel biogas provenienti da fermentazione anaerobica di materiale organico. L'abbattimento dei VOC è essenziale non solo per la qualità del biometano, ma anche per prolungare la durata delle membrane dell'impianto di upgrading; ciò viene attuato tipicamente con un sistema a carboni attivi. Il sistema di analisi di Pollution Analytical Equipment è un'ottima soluzione per il controllo on-line di tale abbattimento: veloce, affidabile, remotizzato.
Uno dei maggiori problemi per un impianto biogas è la presenza di fenomeni corrosivi che si sviluppano nel digestore. Il principale agente corrosivo è l'idrogeno solforato (H2S). La sua presenza è dannosa per la vita del motore cogenerativo e deve essere eliminato per poter immettere in rete il biometano. La rimozione avviene spesso introducendo O2 ma questo aggrava la corrosione dell'impianto. Il processo brevettato IDRO.deS, fornito da Idro Group è invece un sistema di desolforazione, chimico-biologico, basato sulla tecnologia di filtro ibrido con aggiunta di aria. Il filtro rimuove l'idrogeno solforato dal biogas attraverso il passaggio nel modulo.
Il CIB - Consorzio Italiano Biogas, il Consorzio Monviso Agroenergia (CMA) e Fiper, hanno elaborato e sottoscritto il position paper "Le prospettive del settore biogas e biometano agricolo in Italia". Il documento congiunto delinea, a partire dalle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, una visione comune e condivisa sulle opportunità e sull'evoluzione della digestione anaerobica intesa in termini di servizio ambientale oltre che di produzione di energia rinnovabile, in accordo con le indicazioni europee del Green Deal.
La tecnologia ETW - Smart Cycle® PSA per upgrading a a biometano del biogas da digestione anaerobica: un nuovo approccio costruttivo modulare per impianti ?overseas?. L'esperienza TONISSIPOWER con ETW in upgrading.
Le due realtà hanno siglato una partnership per la costituzione di una NewCo per la trasformazione di rifiuti organici e reflui agroalimentari in metano 100% rinnovabile e compost, grazie a un impianto dotato delle migliori tecnologie, in linea con gli orientamenti dell'economia circolare. Stanziati investimenti per 28 milioni di euro. Il Gruppo Hera, attraverso la controllata Herambiente, e la società INALCA (Gruppo Cremonini), leader nella produzione di carni e nella distribuzione di prodotti alimentari, hanno siglato una partnership per la costituzione di una NewCo, denominata BIORG, con la finalità di produrre biometano, un combustibile 100% rinnovabile, e compost dalla raccolta differenziata dell'organico e dai reflui agroalimentari. Grazie a un investimento di circa 28 milioni di euro, sarà ristrutturato un sito di proprietà di Herambiente nel modenese, a Spilamberto, utilizzando le migliori tecnologie disponibili. L'impianto per la produzione di biometano entrerà in funzione entro il 2022. Dopo l'esperienza pionieristica di Sant'Agata Bolognese (BO), avviata nel 2018, prosegue così per il Gruppo Hera lo sviluppo della filiera del biometano, con l'obiettivo di arrivare a produrne nel 2024 oltre 15,5 milioni di metri cubi all'anno, aumentando più del doppio l'attuale quantitativo. Gli importanti benefici ambientali derivanti dalla partnership, anche per il territorio In particolare, in linea con l'attenzione della multiutility per tutti gli aspetti di sostenibilità ambientale, l'impianto di Spilamberto non comporterà l'utilizzo di nuovo suolo. Il gas naturale sarà ottenuto dalla digestione anaerobica di rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata del Gruppo Hera e dagli scarti derivanti dal processo di lavorazione dell'industria agroalimentare, tra cui il processo produttivo delle carni di INALCA, società controllata dal Gruppo Cremonini. La produzione attesa, a regime, è di 3,7 milioni di metri cubi di biometano all'anno, che verranno immessi nella rete gas e restituiti al territorio per l'utilizzo in autotrazione.
Gli scenari dove poter sfruttare l'accoppiata tecnologia "oil free" e cogenerazione sono davvero molteplici. Un esempio è quello dell'utilizzo del FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) negli impianti di depurazione acque, dove il biogas proveniente dalla decomposizione anaerobica viene utilizzato per alimentare le turbine.
Un gasdotto lungo circa 45 chilometri che raccoglie il biogas prodotto dagli impianti esistenti e lo trasporta a un impianto di upgrading dove il biogas viene purificato e convertito in biometano per essere immesso in rete: questa la iniziativa di Biogas Partner Bitburg, una joint venture di SWT Stadtwerke Trier Versorgungs GmbH (Azienda multiservizi di Treviri), Lucia Francois GmbH (Azienda raccolta e smaltimento rifiuti) e Landwerke Eifel AöR, destinato a divenire un pilastro fondamentale della nuova struttura energetica regionale tedesca. Realizzato nell'ambito del progetto del sistema di interconnessione regionale della Westalia, questo sistema integrato permetterà alle aziende agricole che hanno aderito di dare ai loro impianti biogas, prossimi alla fine del periodo incentivato, una nuova prospettiva e un nuovo futuro. La Stadtwerke Trier (SWT) vorrebbe sfruttare appieno in futuro questo potenziale regionale e ridurre così gli acquisti di gas naturale sul libero mercato: "In questo modo manteniamo il valore aggiunto nella regione e facciamo un grande passo avanti in termini di bilanciamento energetico regionale", spiega Arndt Müller, Chief Technical Officer di SWT. Il cuore del sistema regionale interconnesso dell'Eifel occidentale è la costruzione di un nuovo percorso integrato di condutture per l'acqua potabile, l'elettricità, il gas naturale, il biogas e le telecomunicazioni: in futuro il percorso si snoderà dal confine settentrionale della Renania settentrionale-Vestfalia fino a Treviri a sud. Integrando gli impianti regionali di energia rinnovabile, come biogas, vento, sole e acqua, e ottimizzando e controllando in modo intelligente i profili di carico - ad esempio degli impianti di depurazione, degli impianti di acqua potabile o dei clienti industriali - il progetto crea un bilancio energetico positivo nella regione e contribuisce così in modo decisivo alla protezione del clima regionale. IL PROGETTO BIOGAS UPGRADING IN CIFRE Un totale di 48 impianti di biogas sono presenti nelle immediate vicinanze del nuovo percorso, per un potenziale di circa 10.000 mc/h di biogas grezzo, pari a circa 64 milioni di kWh. All'inizio del progetto, sette saranno le aziende agricole interconnesse a fornire il biogas generato nei loro impianti di digestione anaerobica all'impianto di upgrading realizzato dalla tedesca ETW vicino a Bitburg: qui i circa 1800 mc/h verranno purificati con la rimozione della CO2 e degli altri elementi indesiderati e trasformati in biometano per poi essere immesso nella rete di gas naturale esistente dell'azienda municipalizzata di Treviri.
Fertilizzanti da digestato: l'obiettivo dell'economia circolare azzoppato dalle incertezze normative
La prossima scadenza dei termini dell'incentivazione degli impianti a biogas agricoli pone da qualche tempo a questa parte un'accelerazione verso la ricerca di aggiornamenti impiantistici in grado di mantenere una adeguata redditività e, a cascata, recupero di margini attraverso la valorizzazione del loro principale co-prodotto: il digestato. Il problema non è semplice da affrontare perché le condizioni operative dei vari impianti risentono moltissimo della dislocazione territoriale e così le opportunità che si aprono.
La prova batch è il metodo più riconosciuto per la determinazione del BMP, l'attività metanogenica specifica (SMA) e l'attività idrolitica dell'inoculo. Lo strumento ideale per questa prova è l'AMPTS II (Automatic Methane Potential Test System di seconda generazione). La prova batch ha però una limitazione: è una prova statica, poco adatta per predire quale sarà l'andamento della produzione di metano in un impianto in condizioni di carico variabile, variazioni brusche della dieta o di altri parametri di processo. Lo strumento ideale per replicare in piccola scala il comportamento dinamico di un impianto di biogas è il Bio Reactor Simulator, che consiste in un banco di 6 reattori continui da 2 litri ed un sistema di rilevamento della portata di metano e data logging in Cloud.