Il futuro green di Baxi fonda le radici nel suo passato. Finalmente in produzione la caldaia funzionante al 100% idrogeno
Baxi SpA e la sostenibilità ambientale sono cresciute insieme. Durante il suo percorso evolutivo, Baxi ha basato le proprie attività di progettazione e produzione di caldaie e sistemi per il riscaldamento ad alta tecnologia su un principio fondamentale: il futuro dipende dal costante sviluppo di prodotti tecnologicamente avanzati, in grado di coniugare un'elevata efficienza alla tutela ambientale. Da qui, l'indefesso impegno a sperimentare, ideare e sviluppare per prima sistemi altamente innovativi e coerenti con lo scopo.
LCA e impronta ambientale su tutti i prodotti
Avendo fatto della sostenibilità un obiettivo, Baxi analizza i suoi prodotti tramite LCA (Life Cycle Assessment), una precisa metodologia di calcolo, normata ISO 14040-44, in base alla quale è possibile quantificare l'impatto ambientale di ciascun prodotto lungo il ciclo di vita, dalla produzione (trasformazione delle materie prime) alle successive fasi di distribuzione, installazione, utilizzo e fine vita.
I risultati ottenuti mediante LCA possono essere validati al fine di raggiungere la dichiarazione ambientale del prodotto in questione.
Com'è prevedibile, la fase in cui si verifica la maggiore produzione di CO2-equivalente (CO2-e) è quella di utilizzo. In base a un'analisi effettuata su una caldaia Baxi di nuova generazione, la quantità maggiore di anidride carbonica equivalente (99,6%) è emessa nella fase di utilizzo, ipotizzando una vita di 17 anni, solo per una piccola frazione sul totale si può attribuire alla fase produttiva, e questo anche grazie al contributo dell'energia green autoprodotta (energia elettrica e idrogeno).
Queste considerazioni hanno portato il Gruppo BDR Thermea, al quale Baxi appartiene, a fissare un ambizioso obiettivo di ridurre mediamente del 30% le emissioni di CO2-e dovute all'uso del prodotto entro il 2030 (rispetto al 2019) agendo attivamente in tre ambiti in riferimento al framework ESG: ambientale (con una maggiore decarbonizzazione sia per l'attività produttiva che per i prodotti realizzati, l'ottimizzazione della gestione dei rifiuti e l'adozione del principio della circolarità), sociale (sensibilizzazione della società, catene del valore e collaborazione con la comunità) e amministrativo (modalità virtuose di gestione aziendale e coinvolgimento degli stakeholders).
Evoluzione della caldaia a metano ad alta efficienza verso l'utilizzo di miscele metano e 20% idrogeno, alla caldaia funzionante con 100% di idrogeno pronta a entrare nelle case degli italiani dal 2025
La strategia di sviluppo prodotto adottata da Baxi per contribuire a un futuro più sostenibile ha supportato il progressivo spostamento dall'utilizzo di caldaie standard a quelle ad alta efficienza (che implicano una riduzione di CO2-e emessa del 15% rispetto alle prime) e all'adozione di caldaie ad alta efficienza certificate a lavorare con una miscela composta di metano e 20% di idrogeno (che comporta una riduzione fino ad un 22% delle emissioni di CO2-e rispetto alle caldaie standard) in attesa di arrivare, entro il 2025, alla diffusione su larga scala di caldaie alimentate interamente a idrogeno e raggiungere zero emissioni nell'utilizzo della caldaia.
Il progetto idrogeno, infatti, non è più solo un'ipotesi, ma una proposta concreta che si avvia alla fase finale di sperimentazione sul campo: un numero di caldaie significativo (circa 400) verrà installato in vari Paesi europei allo scopo di dimostrare la valida alternativa ai tradizionali sistemi di riscaldamento. La caldaia a idrogeno è dunque una possibile soluzione per raggiungere l'imprescindibile obiettivo della decarbonizzazione utilizzando come vettore di energia sostenibile, l'idrogeno.
La nuova linea produttiva di caldaie a idrogeno
La nuova linea caldaie a idrogeno, che si aggiunge ad altre 14 linee produttive, è un impianto pilota concepito per il learning on the job in sinergia con il reparto R&D. L' area produttiva è, infatti, interconnessa con output e livelli di automazione più ridotti per favorire la flessibilità, il lavoro di team, la sperimentazione e il miglioramento del processo e del prodotto step by step.
La transizione energetica impone alle aziende del settore uno sforzo per passare da prodotti tradizionali a nuovi prodotti a zero emissioni di CO/CO2. Mentre i prodotti e i processi attuali basati sull'utilizzo di fonti energetiche tradizionali e combustibili fossili pur efficienti dal punto di vista prestazionale, non lo sono sotto l'aspetto ambientale, la produzione delle caldaie a idrogeno si dimostra altamente sostenibile oltre che efficiente, l'energia elettrica proviene da fonti rinnovabili (nello specifico, i 6.200 m2 di pannelli fotovoltaici posti sul tetto dello stabilimento di Bassano del Grappa), e il processo di produzione dell'idrogeno avviene - per elettrolisi - in una struttura creata appositamente nell'area esterna al fabbricato.
L'impianto dispone di un efficiente sistema MES (Manufacturing Execution System) per gestire il processo. Per una maggiore flessibilità, l'assemblaggio avviene su carrelli, dove vengono eseguiti collaudo funzionale completo e la verifica dei parametri, oltre a un'area imballo per il completamento e la chiusura del processo.
Avendo fatto della sostenibilità un obiettivo, Baxi analizza i suoi prodotti tramite LCA (Life Cycle Assessment), una precisa metodologia di calcolo, normata ISO 14040-44, in base alla quale è possibile quantificare l'impatto ambientale di ciascun prodotto lungo il ciclo di vita, dalla produzione (trasformazione delle materie prime) alle successive fasi di distribuzione, installazione, utilizzo e fine vita.
I risultati ottenuti mediante LCA possono essere validati al fine di raggiungere la dichiarazione ambientale del prodotto in questione.
Com'è prevedibile, la fase in cui si verifica la maggiore produzione di CO2-equivalente (CO2-e) è quella di utilizzo. In base a un'analisi effettuata su una caldaia Baxi di nuova generazione, la quantità maggiore di anidride carbonica equivalente (99,6%) è emessa nella fase di utilizzo, ipotizzando una vita di 17 anni, solo per una piccola frazione sul totale si può attribuire alla fase produttiva, e questo anche grazie al contributo dell'energia green autoprodotta (energia elettrica e idrogeno).
Queste considerazioni hanno portato il Gruppo BDR Thermea, al quale Baxi appartiene, a fissare un ambizioso obiettivo di ridurre mediamente del 30% le emissioni di CO2-e dovute all'uso del prodotto entro il 2030 (rispetto al 2019) agendo attivamente in tre ambiti in riferimento al framework ESG: ambientale (con una maggiore decarbonizzazione sia per l'attività produttiva che per i prodotti realizzati, l'ottimizzazione della gestione dei rifiuti e l'adozione del principio della circolarità), sociale (sensibilizzazione della società, catene del valore e collaborazione con la comunità) e amministrativo (modalità virtuose di gestione aziendale e coinvolgimento degli stakeholders).
Evoluzione della caldaia a metano ad alta efficienza verso l'utilizzo di miscele metano e 20% idrogeno, alla caldaia funzionante con 100% di idrogeno pronta a entrare nelle case degli italiani dal 2025
La strategia di sviluppo prodotto adottata da Baxi per contribuire a un futuro più sostenibile ha supportato il progressivo spostamento dall'utilizzo di caldaie standard a quelle ad alta efficienza (che implicano una riduzione di CO2-e emessa del 15% rispetto alle prime) e all'adozione di caldaie ad alta efficienza certificate a lavorare con una miscela composta di metano e 20% di idrogeno (che comporta una riduzione fino ad un 22% delle emissioni di CO2-e rispetto alle caldaie standard) in attesa di arrivare, entro il 2025, alla diffusione su larga scala di caldaie alimentate interamente a idrogeno e raggiungere zero emissioni nell'utilizzo della caldaia.
Il progetto idrogeno, infatti, non è più solo un'ipotesi, ma una proposta concreta che si avvia alla fase finale di sperimentazione sul campo: un numero di caldaie significativo (circa 400) verrà installato in vari Paesi europei allo scopo di dimostrare la valida alternativa ai tradizionali sistemi di riscaldamento. La caldaia a idrogeno è dunque una possibile soluzione per raggiungere l'imprescindibile obiettivo della decarbonizzazione utilizzando come vettore di energia sostenibile, l'idrogeno.
La nuova linea produttiva di caldaie a idrogeno
La nuova linea caldaie a idrogeno, che si aggiunge ad altre 14 linee produttive, è un impianto pilota concepito per il learning on the job in sinergia con il reparto R&D. L' area produttiva è, infatti, interconnessa con output e livelli di automazione più ridotti per favorire la flessibilità, il lavoro di team, la sperimentazione e il miglioramento del processo e del prodotto step by step.
La transizione energetica impone alle aziende del settore uno sforzo per passare da prodotti tradizionali a nuovi prodotti a zero emissioni di CO/CO2. Mentre i prodotti e i processi attuali basati sull'utilizzo di fonti energetiche tradizionali e combustibili fossili pur efficienti dal punto di vista prestazionale, non lo sono sotto l'aspetto ambientale, la produzione delle caldaie a idrogeno si dimostra altamente sostenibile oltre che efficiente, l'energia elettrica proviene da fonti rinnovabili (nello specifico, i 6.200 m2 di pannelli fotovoltaici posti sul tetto dello stabilimento di Bassano del Grappa), e il processo di produzione dell'idrogeno avviene - per elettrolisi - in una struttura creata appositamente nell'area esterna al fabbricato.
L'impianto dispone di un efficiente sistema MES (Manufacturing Execution System) per gestire il processo. Per una maggiore flessibilità, l'assemblaggio avviene su carrelli, dove vengono eseguiti collaudo funzionale completo e la verifica dei parametri, oltre a un'area imballo per il completamento e la chiusura del processo.
Settori: Ambiente, Caldaie e generatori idrogeno, Caldaie e Generatori industriali, Combustibili, Efficienza energetica industriale, Energia, GAS, Idrogeno, Rinnovabili
Parole chiave: Idrogeno, Sostenibilità ambientale
- Paolo Di Marco
- Giuseppe Grassi
- Adina Christescu
- Silvia Alessandri
- Paolo Di Marco