FIRE invia osservazioni al MASE sul conto termico 3.0
FIRE ha inviato al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica le osservazioni sul conto termico 3.0. In particolare la Federazione accoglie positivamente la proposta di allargamento e potenziamento del conto termico, strumento che ritiene fondamentale per lo sviluppo accelerato delle soluzioni per la riqualificazione energetica degli edifici.
In termini generali, sarebbe utile prevedere quanto segue:
1. Ampliare l'accesso agli interventi di efficientamento energetico anche agli edifici del residenziale che soddisfino determinati requisiti di disagio economico e alle case popolari.
Le detrazioni fiscali (ecobonus, superbonus, bonus casa, etc.) non sono infatti in grado di supportare le categorie ricomprese negli obiettivi di povertà energetica, a meno di non volere reintrodurre la cessione del credito, ipotesi al momento apparentemente poco percorribile.
Il conto termico potrebbe dunque risultare utile in questa direzione, prevedendo eventualmente una percentuale di copertura delle spese nell'ordine dell'70-80% (interventi per appartamenti-condomini).
2. Per gli interventi relativi alla riqualificazione completa dell'edificio (attualmente NZEB, ma si potrebbe cominciare a prevedere gli edifici a zero emissioni), si suggerisce di prevedere la possibilità di includere l'antisismica, garantendo un opportuno incremento delle tempistiche di realizzazione e dei massimali.
3. Per gli interventi di dimensione rilevante si ritiene utile prevedere un monitoraggio dei consumi energetici, semplificato e basato sulle bollette o, facoltativamente, sul protocollo IPMVP (prevedendo un incremento del massimale di spesa che ne tenga conto).
Ciò al fine di monitorare le prestazioni reali degli edifici e consentire di indirizzare meglio le politiche negli anni a venire.
1. Ampliare l'accesso agli interventi di efficientamento energetico anche agli edifici del residenziale che soddisfino determinati requisiti di disagio economico e alle case popolari.
Le detrazioni fiscali (ecobonus, superbonus, bonus casa, etc.) non sono infatti in grado di supportare le categorie ricomprese negli obiettivi di povertà energetica, a meno di non volere reintrodurre la cessione del credito, ipotesi al momento apparentemente poco percorribile.
Il conto termico potrebbe dunque risultare utile in questa direzione, prevedendo eventualmente una percentuale di copertura delle spese nell'ordine dell'70-80% (interventi per appartamenti-condomini).
2. Per gli interventi relativi alla riqualificazione completa dell'edificio (attualmente NZEB, ma si potrebbe cominciare a prevedere gli edifici a zero emissioni), si suggerisce di prevedere la possibilità di includere l'antisismica, garantendo un opportuno incremento delle tempistiche di realizzazione e dei massimali.
3. Per gli interventi di dimensione rilevante si ritiene utile prevedere un monitoraggio dei consumi energetici, semplificato e basato sulle bollette o, facoltativamente, sul protocollo IPMVP (prevedendo un incremento del massimale di spesa che ne tenga conto).
Ciò al fine di monitorare le prestazioni reali degli edifici e consentire di indirizzare meglio le politiche negli anni a venire.
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Settori: Efficienza energetica industriale, Energia
- Andrea Maffezzoli
- Federesco
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- FIRE - Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia
- Alberto Villa
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