Il "Decreto Biometano" (15 settembre 2022) regola l'accesso agli incentivi promossi dal PNRR per lo sviluppo di tale biocombustibile. Criterio fondamentale è la produzione di biometano sostenibile con un saving di emissioni di GHG pari ad una % prefissata rispetto alle emissioni associate all'uso di carburante fossile di riferimento (FFC).
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Emerson ha annunciato oggi il nuovo anello di flussaggio TESCOMTM AGI Serie BR, una soluzione pacchettizzata completa per applicazioni di flussaggio e spurgo in raffinerie di petrolio, raffinerie di biocombustibili e impianti petrolchimici. L'anello di flussaggio TESCOM AGI è dotato di un gruppo modulare per applicazioni di flussaggio e spurgo in torri di distillazione, idrotrattamenti e molto altro ancora.
Il "Decreto Biometano" (15 settembre 2022) regola l'accesso agli incentivi promossi dal PNRR per lo sviluppo di tale biocombustibile. Criterio fondamentale è la produzione di biometano sostenibile con un saving di emissioni di GHG pari ad una % prefissata rispetto alle emissioni associate all'uso di carburante fossile di riferimento (FFC).
Il nuovo "Decreto Biometano" regola l'accesso agli incentivi promossi dal PNRR per lo sviluppo di tale biocombustibile. Criterio fondamentale è la produzione di biometano sostenibile con un saving di emissioni di GHG pari ad una % prefissata rispetto alle emissioni associate all'uso di carburante fossile di riferimento (FFC).
IL BRUCIATORE PRONTO PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA I bruciatori Gulliver B100 si caratterizzano per la loro compatibilità con miscele di biocombustibile fino al 100% senza compromettere le prestazioni.
Si definiscono hard-to-abate i settori industriali particolarmente difficili da decarbonizzare o riconvertire: si tratta di quei comparti che impiegano grandi quantitativi di combustibili o che si basano su processi che, per loro natura, generano anidride carbonica come sottoprodotto. In questi casi, il rilascio CO2 in atmosfera è quindi intrinseco al processo per arrivare al prodotto finito.
Sfide e opportunità per l'industria marittima RINA, in collaborazione con Assarmatori e Confitarma, presenta il documento "Da oggi al 2050: tra sfide e opportunità per l'industria marittima". Lo studio, che contiene le considerazioni del Comitato italiano di RINA per la decarbonizzazione dell'industria marittima, si propone di descrivere lo stato dell'arte del settore e le potenziali soluzioni al vaglio.
I motori diesel alimentati con distillati e combustibili residuali ai processi di raffinazione del petrolio sono tuttora predominanti nelle applicazioni marine, mentre in campo stazionario sono stati da tempo sostituiti con motori alimentati con combustibili a minor impatto ambientale, di derivazione biologica sia liquidi che gassosi e, soprattutto in ambito motori veloci, gas naturale e biogas. - Effetti delle proprietà del combustibile sui parametri di disegno del turbocompressore - Proprietà di combustione dei combustibili alternativi - Concetto di sovralimentazione per un motore veloce a velocità variabile alimentato a idrogeno
- Officine Meccaniche Torino (OMT) è uno dei principali produttori mondiali di sistemi di iniezione per motori marini. - L'acquisizione rafforza la posizione di Accelleron come azienda leader nell'innovazione tecnologica legata ai combustibili alternativi per grandi motori marini, contribuendo alla decarbonizzazione dell'industria navale. - L'acquisizione rafforza il solido profilo finanziario di Accelleron, con una crescita sostenibile di ricavi, margini stabili, un forte flusso di cassa e dividendi.
Grastim sviluppa soluzioni innovative di autoproduzione di energia per clienti industriali con la mission di coniugare decarbonizzazione e risparmio energetico. Affermatasi sul mercato come player globale nel campo della cogenerazione, la società è oggi in grado di proporre un ampio ventaglio di soluzioni sia nel campo dell'efficienza energetica che delle rinnovabili ed è fortemente impegnata nello sviluppo di nuove tecnologie: celle a combustibile, cattura della CO2 e bio-combustibili.
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Ecospray ha iniziato nel 2005 come società di ingegneria e sviluppo rendendo i processi industriali più sostenibili. Bio-LNG è un impianto integrato con i trattamenti necessari alla purificazione del Biometano. In questo intervento si parla della Ruhe Agrar GmbH, un'azienda tedesca, una delle più importante azienda agricola, riconosciuta come un leader nella produzione di energia sostenibile a ciclo chiuso.
Descrizione del processo chimico biologico di desolforazione del biogas e il suo successivo upgrading a biometano con l’utilizzo di due tecnologie brevettate dal Gruppo Idro. Vantaggi rispetto ai classici sistemi a carboni attivi e membrane.
Presentazione società SMI Prei, descrizione funzionamento sistema eBIO, uso e manutenzione
(in lingua inglese) - Renewables Solutions - The market demand - The solution - Fluel Cell - MCFC
- Il progretto integrato - Il partner e la tecnologia ETW - Funzionamento tecnologia ETW - Vantaggi della tecnologia ETW
L'ultima guida in partnership con La Termotecnica
Altri contenuti su Biocombustibili
Presentata nelle edizioni 2010, 2016 e 2020 di Progetto Fuoco, la norma UNI 10389-2 "Misurazioni in campo - Generatori di calore - Parte 2: Apparecchi alimentati a biocombustibile solido non polverizzato" ha terminato il suo difficile cammino, ed è stata pubblicata lo scorso 14 aprile.
Il biometano è una fonte di energia rinnovabile ottenuta da biomasse agricole (colture dedicate, sottoprodotti, scarti agricoli e deiezioni animali), agroindustriali (scarti di lavorazione della filiera alimentare) e da forsu (frazione organica dei rifiuti solido urbani). Esso permette di rispondere agli obiettivi di riduzione delle emissioni e di risparmio nella bolletta energetica, sfruttando le reti gas esistenti e contribuendo a incrementare la produzione nazionale. Il CNR ha stimato che entro il 2030, la produzione di biometano coprirà oltre il 10% dei consumi annuali di gas naturale sul suolo nazionale. Nel corso del convegno si alterneranno istituzioni, enti, esperti, principali attori del settore che, anche attraverso interessanti casi applicativi, faranno il punto sulle soluzioni innovative in ambito biometano e biocombustibili, dalla produzione all'analisi delle problematiche dell'immissione in rete.
In vista della giornata mcTER Bioenergie Web Edition del 30 giugno, appuntamento di riferimento per i professionisti dell'energia, del Biogas, Biometano e Biocombustibili, abbiamo fatto una chiacchierata con Filippo Cavalli, International Sales Engineer di AB Energy.
Ecco le caratteristiche e i vantaggi delle caldaie a biomassa per il riscaldamento industriale. Conoscere il tipo di combustibile è fondamentale per la corretta progettazione dell'impianto. I generatori di calore alimentati a biomassa sono scelti per il riscaldamento industriale soprattutto per la loro convenienza economica e per le "economie di scala" che sono in grado di apportare in molti contesti, per esempio dove si possono utilizzare gli scarti delle lavorazioni industriali (per sapere di più leggi anche Quando è davvero conveniente installare una caldaia a biomassa). Gli impianti a biomassa sono indicati per nuove centrali termiche o per riqualificazioni, in sostituzione di vecchi generatori a combustibili fossili, per la produzione di acqua calda a servizio di industrie o per reti di teleriscaldamento. Quali sono le caratteristiche della biomassa legnosa? La biomassa legnosa a fini energetici si distingue in due categorie principali: biomasse di origine forestale, ottenute dalla gestione e manutenzione delle aree boschive, e biomasse derivanti da scarti di lavorazione dell'industria del legno. La classificazione qualitativa dei biocombustibili solidi costituiti da materiale naturale e trattato (tra cui le biomasse legnose) è definita a livello europeo dalla norma EN ISO 17225, che riporta una classificazione basata su provenienza, forma (pellet, cippato, bricchette, ecc) e proprietà (contenuto idrico, contenuto di ceneri, ecc). Questa metodologia consente di definire in maniera inequivocabile le caratteristiche del prodotto, agevolando la stesura di contratti di fornitura del combustibile e definendo, sin dalla fase di progettazione, le caratteristiche del combustibile che sarà utilizzato. Riportiamo di seguito le caratteristiche più significative della biomassa legnosa: - Denominazione e origine: pellet o cippato derivante da piante intere, legno da esbosco, residui da taglio, residui della lavorazione del legno (non trattati chimicamente); - Pezzatura (P) secondo ISO 17827-1: da P16S a P300; - Contenuto idrico (M) del combustibile: da 10% al 60% (massa acqua/massa totale legno umido); Contenuto di cenere (A) del combustibile: da 1% fino a un massimo del 10%. La qualità di pellet e cippato Nelle caldaie a biomassa industriale sono utilizzati prevalentemente pellet e cippato. Il pellet, in particolare, si caratterizza per un basso contenuti idrico (meno del 10%) e per un potere calorifico molto alto (? 4,6 kWh/kg). Il cippato, invece, è caratterizzato da un potere calorifero che varia in funzione dell'umidità: la qualità migliore (A1+) ha un valore M inferire al 10% e un potere calorifico > 4,3 kWh/kg, mentre il meno pregiato cippato B1-B2 ha un contenuto idrico che può arrivare al 60% e un potere calorifico inferiore. I prezzi della biomassa legnosa dipendono ovviamente dalla sua qualità. Con riferimento a gennaio 2021, il bollettino dell'Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali) riporta 66 euro/MWh per il pellet A1 ENPlus di prima qualità, 36 euro/MWh per il cippato A1 (M 35) e 25 euro/MWh per il cippato B1 (M 50). Un confronto con le quotazioni del gasolio da riscaldamento e del gas naturale nello stesso periodo (rispettivamente pari a 116 e 71 euro/MWh) fa comprendere il risparmio economico che si può conseguire utilizzando caldaie a biomassa.
Compressione di biometano: trafilamenti e possibile formazione di atmosfere potenzialmente esplosive
Uno dei potenziali pericoli connessi con la produzione di biometano è la possibile formazione di atmosfere potenzialmente esplosive. La centrale di compressione è il componente, che deve essere particolarmente monitorato, perché può comprimere il biocombustibile fino a circa 80 bar. L'articolo illustra alcune soluzioni tecniche finalizzate a ridurre le perdite di biometano dai compressori alternativi. La riduzione delle perdite è un aspetto cruciale per evitare la formazione di miscele esplosive durante la compressione.
Descrizione del modello di business Sapio, che prevede una partnership con le aziende agricole e un'integrazione delle reciproche competenze
Il settore dei biocombustibili solidi ha avuto una crescita significativa negli ultimi anni, sia dal punto di vista tecnologico sia dal punto di vista normativo. Il mondo della normazione tecnica ha fornito un costante suo supporto al mercato che a tutt'oggi dimostra ancora grande dinamicità e un enorme potenziale. Le attività in corso, nell'ambito della normazione del CTI, sono coperte da ben cinque Commissioni Tecniche (CT). La serie UNI EN 16510 sugli apparecchi di riscaldamento domestici a combustibile solido, attualmente sotto revisione, viene seguita dagli esperti nazionali della CT 257. In particolare, la UNI EN 16510-2-7, sulle stufe alimentate sia a ciocchi di legna che a pellet, è gestita dal CEN/TC 295 WG 2 a segreteria CTI. Il ruolo dell'Italia in tale contesto è importante a fronte di un settore industriale molto sviluppato e consolidato..
Nel corso del 2020 saranno finalizzate tre importanti norme del comparto biomassa ed in particolare del settore dei generatori di calore a biocombustibili solidi, ovvero la revisione della UNI 10683 sull'installazione dei generatori a biomassa solida con potenza inferiore ai 35 kW, la UNI 10389-2 sulle misure in campo delle prestazioni dei generatori a biomassa e una nuova norma sulle verifiche in campo di camini e canne fumarie, tecnicamente definiti come Sistemi di Evacuazione dei Prodotti della Combustione (SEPC). Accanto a questi temi, seguiti dalle CT 252, 257 e 258, si vuole qui evidenziare quanto sta portando avanti la CT 253 "Componenti degli impianti di riscaldamento - Produzione del calore, generatori a combustibili liquidi, gassosi e solidi" che ha come focus la normazione sulle caldaie a biomassa e a combustibili liquidi.
Il 13 febbraio sono state pubblicate due nuove norme, elaborate dalla CT 282 "Biocombustibili solidi" del CTI, relative alla classificazione di pellet e bricchette legnose e non legnose e contenenti delle specifiche di prodotto ad integrazione delle attuali norme internazionali: la UNI EN ISO 17225-2 e la UNI EN ISO 17225- 6 che definiscono le caratteristiche del pellet e la UNI EN ISO 17225-3 e la UNI EN ISO 17225-7 che definiscono le caratteristiche delle bricchette.
Editoriale "È il momento di guardare avanti" Emergenza Coronavirus - Tutte le informazioni sulle attività CTI Qualità dell'aria esterna - Lo studio condotto in Emilia-Romagna Blockchain e mercato unico dell'UE: le prossime tappe - Il parere del CESE Dossier "La sostenibilità dell'efficienza energetica. Un presupposto fondamentale per perseguire la decarbonizzazione del pianeta" Dati climatici - Parte la revisione delle norme di riferimento Casseri isolanti in EPS - parte l'iter di conversione della PDR 30:2017 in norma Corpi scaldanti - Riunione a Milano del CEN/TC 130 Biocombustibili solidi - pubblicate le nuove norme su pellet e bricchette