Transizione energetica e cattura e sequestro della CO2
La transizione energetica e il ruolo della cattura dell'anidride carbonica
Franco Donatini - La Termotecnica
La cattura dell'anidride carbonica emessa dagli impianti di generazione elettrica e da altre produzioni industriali, unita al suo riuso e/o il suo confinamento in serbatoi geologici, cosiddetto CCUS (Carbon Capture Use and Sequestration), ha avuto il maggior sviluppo nella prima decade degli anni duemila, per poi subire un rallentamento nel secondo decennio fino al 2017. Oggi, le strutture impiantistiche dedicate al CCUS in tutto il mondo hanno la capacità di catturare più di 40 Mt di CO2 ogni anno.
Oggi, le strutture impiantistiche dedicate al CCUS in tutto il mondo hanno la capacità di catturare più di 40 Mt di CO2 ogni anno. Alcuni di questi impianti sono operativi in Texas dagli anni '70 e '80, con la funzione di incrementare la produzione di idrocarburi nelle fasi di estrazione, nei campi di metano e di petrolio (EOR - Enanched Oil Recovery).
Da questi primi progetti, l'implementazione del CCUS si è estesa in altri paesi del mondo dalla Norvegia al Giappone. Il primo progetto di cattura e iniezione di CO2 su larga scala è stato commissionato presso l'impianto di gas offshore di Sleipner in Norvegia nel 1996.
Il progetto ha ad oggi immagazzinato più di 20 Mt di CO2 in una formazione salina profonda situata a circa 1 km sotto il Mare del Nord.
La COP-26, la conferenza sul clima tenuta a Glasgow, ha confermato i risultati raggiunti nell'accordo in ambito europeo dello scorso 21 aprile, fissando definitivamente gli obiettivi al contenimento delle emissioni di gas Serra, con la riduzione, rispetto ai livelli del 2010, di almeno il 45 per cento entro il 2030 e l'annullamento entro la metà di questo secolo.
Questo programma consente di rispettare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi sul clima, mantenendo l'aumento della temperatura media terrestre al di sotto di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, condizione ritenuta compatibile per la vita futura dell'umanità.
L'International Energy Agency (IEA) ha sviluppato via via scenari energetici finalizzati al raggiungimento di questi obiettivi che sono divenuti sempre più sfidanti e impegnativi.
L'editoriale completo è disponibile nel pdf allegato.
Da questi primi progetti, l'implementazione del CCUS si è estesa in altri paesi del mondo dalla Norvegia al Giappone. Il primo progetto di cattura e iniezione di CO2 su larga scala è stato commissionato presso l'impianto di gas offshore di Sleipner in Norvegia nel 1996.
Il progetto ha ad oggi immagazzinato più di 20 Mt di CO2 in una formazione salina profonda situata a circa 1 km sotto il Mare del Nord.
La COP-26, la conferenza sul clima tenuta a Glasgow, ha confermato i risultati raggiunti nell'accordo in ambito europeo dello scorso 21 aprile, fissando definitivamente gli obiettivi al contenimento delle emissioni di gas Serra, con la riduzione, rispetto ai livelli del 2010, di almeno il 45 per cento entro il 2030 e l'annullamento entro la metà di questo secolo.
Questo programma consente di rispettare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi sul clima, mantenendo l'aumento della temperatura media terrestre al di sotto di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, condizione ritenuta compatibile per la vita futura dell'umanità.
L'International Energy Agency (IEA) ha sviluppato via via scenari energetici finalizzati al raggiungimento di questi obiettivi che sono divenuti sempre più sfidanti e impegnativi.
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Fonte: La Termotecnica aprile 2022
Settori: Analisi, abbattimento e Controllo emissioni, Cambiamento climatico, Cogenerazione, Efficienza energetica industriale, Energia, Inquinamento, Rinnovabili, Termotecnica industriale
Parole chiave: Cattura della CO2, Cogenerazione, Stoccaggio della CO2, Termotecnica, Transizione energetica
- Andrea Maffezzoli
- FIRE - Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia
- Ennio Macchi
- GSE Gestore dei Servizi Energetici
- RSE - Ricerca sul Sistema Energetico
- Giuseppe Grassi
- Andrea Maffezzoli