Produzione di bioetanolo di seconda generazione da potature di vite mediante pretrattamento chimico
M. Barbanera - Università di Perugia
C. Buratti, Università di Perugia
F. Cotana, Università di Perugia
D. Foschini, Università di Perugia
E. Lascaro, Università di Perugia
F. Cotana, Università di Perugia
D. Foschini, Università di Perugia
E. Lascaro, Università di Perugia
La potatura di vite in Italia, e in particolare in Umbria, rappresenta un’interessante materiale di scarto nell’ottica del re-impiego per fini energetici e in particolare per la produzione di carburanti ecologici quali il bioetanolo di seconda generazione. Lo studio presentato ha dimostrato che il pretrattamento alcalino sulla potatura di vite risulta efficace per la rimozione della lignina, componente presente per il 26% nella sostanza secca del materiale, che ostacola il recupero del glucosio destinato alla produzione di etanolo. Il glucosio ottenibile dall’idrolisi enzimatica e pronto per essere fermentato risulta massimo se la potatura viene trattata ai valori massimi di concentrazione di idrossido di sodio (2,5% w/v) e temperatura (120°C) indagati, mentre il tempo di residenza della biomassa nel reattore influenza in maniera meno significativa il processo.
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Fonte: La Termotecnica luglio - agosto 2016
Settori: Automotive, Bioenergia, Biomasse, Combustibili, Efficienza energetica industriale, Idrogeno, Rinnovabili, Termotecnica industriale, Trasporti
Mercati: Trasporti e Automotive
- Roberto Lauri
- Elisa Malisan