Nasce Bernoulli, la prima caldaia senza metano e senza bolletta
Lidia Mirrione, Encanto Public Relations
Già i primi 100 impianti sono stati venduti a condomini e ad aziende che puntano sul risparmio di costi e di emissioni nell’aria. Un risultato raggiunto in pochi mesi che fa di Bernoulli Hybrid una vera e propria rivoluzione nel panorama delle termoidraulica, dato che si tratta della prima caldaia a basso consumo energetico che non presenta una bolletta del gas se alimentata da fonti di energie alternative.
Si tratta di una pompa di calore ibrida dotata di una nuova tecnologia elettromeccanica che utilizza il fenomeno fisico della cavitazione controllata per garantire una continua produzione di calore ad alta temperatura e a bassissimo costo, cosa impossibile per le pompe di calore in commercio fino ad ora.
Per riscaldare gli ambienti la pompa di calore Bernoulli Hybrid sfrutta due diversi principi, adattandone il funzionamento alle richieste del condomino o dell’azienda.
La prima fase di riscaldamento avviene sfruttando la compressione di un gas che “ruba” l’energia termica dall’ambiente esterno per renderla disponibile all’ambiente interno, ma la caratteristica che rende unico Bernoulli Hybrid è la seconda fase di riscaldamento, ovvero il brevetto che permette di sfruttare l’energia intrinseca nei legami idrogeno tra le varie molecole d’acqua .
Questo brevetto sfrutta una forte depressione prodotta meccanicamente da una turbina che lavora in una camera stagna di acqua per dare inizio ad un fenomeno naturale simile alla cavitazione.
La cavitazione avviene rompendo meccanicamente i legami idrogeno tra le varie molecole d’acqua, questo ne cambia lo stato facendolo passare da liquido a gassoso e causando una rapida espansione dei gas. L’espansione dei gas (vapore acqueo) continua fino al punto in cui la tensione superficiale del liquido attorno alla bolla di vapore acqueo è superiore alla forza di depressione effettuata meccanicamente dalla turbina; da questo momento in avanti la bolla comincia quella che è la fase di compressione, ovvero la fase in cui viene generato calore.
Una singola bolla cavitativa riesce nella fase di massima compressione a sviluppare fino a 5000°C e 2200 bar di pressione, ovvero più della temperatura della superficie solare.
Le bolle cavitative però sono molto piccole (qualche micron) e di durata estremamente limitata nel tempo (nell’ordine di nanosecondi), una singola bolla cavitativa non sarebbe in grado di soddisfare le necessità di un cliente. Uno dei nostri brevetti consiste, quindi, nel riuscire a creare un effetto costante, ovvero una continua esplosione ed implosione di moltissime bolle cavitative contemporaneamente, che ci dà quindi la possibilità di cedere moltissima energia termica all’utenza, con rendimenti e temperature uniche.
Settori: Auto ibride, Automotive, Caldaie domestiche e professionali, Climatizzazione, Combustibili, Efficienza energetica edifici, Efficienza energetica industriale, Energia, Energie non rinnovabili, Fotovoltaico, GAS, Idraulica, Idrogeno, Mobilità Sostenibile, Pompe di Calore, Rinnovabili, Riscaldamento, Solare Termico, Termotecnica industriale, Turbine
Mercati: Edilizia, Trasporti e Automotive
Parole chiave: Auto ibride, Consumi energetici, Energia Termica, Gas naturale, Idrogeno, Metano, Pompe di calore, Solare, Turbine
- Paolo Di Marco
- Mercurio
- Precision Fluid Controls
- MASE - Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
- Cristiano Fiameni
- Paolo Di Marco