La Commissione ha assolto i propri obblighi sulla sicurezza nucleare sanciti dal trattato Euratom
Redazione - Corte dei Conti
Benché la sicurezza nucleare spetti in generale agli Stati membri dell'UE che si avvalgono dell'energia nucleare, anche la Commissione ha competenze specifiche in materia, specie in termini di normativa e vigilanza. Stando a una nuova relazione della Corte dei conti europea, la Commissione ha assolto tali obblighi, ma potrebbe aggiornare il quadro giuridico e i propri orientamenti interni.
Nell'UE l'uso pacifico dell'energia nucleare è disciplinato dal trattato Euratom del 1957. La sicurezza degli impianti nucleari è in primo luogo responsabilità dei titolari di licenza (operatori), sotto la supervisione delle autorità di regolamentazione nazionali. L'Euratom ha stabilito, mediante direttive, le norme fondamentali per la protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione dai pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti.
Il Consiglio adotta e aggiorna periodicamente le direttive relative alla sicurezza nucleare, alle norme fondamentali di sicurezza e alla gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito, previa consultazione del Parlamento europeo e sulla base di una proposta della Commissione.
La Commissione vigila inoltre sul recepimento, da parte degli Stati membri, di queste direttive nel diritto nazionale, avviando all'occorrenza procedure di infrazione. In aggiunta, esamina i progetti di investimento nel settore nucleare previsti negli Stati membri, per valutarne la compatibilità con il trattato Euratom. La Commissione ha la facoltà di verificare "il funzionamento e l'efficacia" degli impianti di monitoraggio permanente del grado di radioattività dell'atmosfera, delle acque e del suolo. Inoltre, gestisce, amministra e sviluppa il sistema comunitario per uno scambio rapido di informazioni in caso di emergenza radiologica (ECURIE), creato sulla scia dell'incidente di Chernobyl, per scambiare informazioni in caso di emergenza nucleare. L'audit della Corte è stato incentrato sulle attività della Commissione, in base ai poteri e alle responsabilità a questa conferiti dal trattato.
"La Commissione ha assolto in generale gli obblighi che le incombono in materia di sicurezza nucleare", ha affermato João Figueiredo, il Membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione. "La Corte, tuttavia, raccomanda un aggiornamento del quadro giuridico, dei metodi e delle procedure attualmente applicati per valutare il recepimento delle direttive Euratom, formulare pareri sugli investimenti nucleari e verificare gli impianti di monitoraggio della radioattività".
La Corte ha esaminato le verifiche eseguite dalla Commissione sull'attuazione, da parte degli Stati membri, di tre recenti direttive Euratom: la direttiva sui rifiuti radioattivi e sul combustibile esaurito, la direttiva modificata sulla sicurezza nucleare e la direttiva sulle norme fondamentali di sicurezza. Per quanto riguarda queste ultime due direttive, molti Stati membri avevano notificato alla Commissione le proprie misure di attuazione entro il termine stabilito. Non tutti gli Stati membri, invece, avevano attuato correttamente la direttiva sui rifiuti radioattivi e sul combustibile esaurito. A tale riguardo, la Commissione aveva avviato 15 procedure di infrazione, per la maggior parte ancora pendenti al momento dell'audit.
Alla fine del 2019, erano attivi nell'UE 124 reattori nucleari in 14 Stati membri (tra cui il Regno Unito). Quattro di questi Stati membri avevano nuovi reattori in costruzione. In caso di emergenza radiologica, il ruolo della Commissione è limitato alla gestione del sistema ECURIE, dal momento che i meccanismi di preparazione e risposta alle emergenze rientrano nelle competenze nazionali. La Commissione ha integrato il sistema ECURIE con la Piattaforma dell'Unione europea per lo scambio di dati radiologici (EURDEP), una piattaforma Internet che mette a disposizione della autorità i dati di monitoraggio radiologico pressoché in tempo reale. Secondo la Corte, il sistema ha funzionato bene in genere, anche se potrebbero essere apportati miglioramenti.
Infine, la Corte ha osservato che l'attuale quadro di riferimento per l'emanazione di pareri sulla compatibilità dei progetti di investimento nel settore nucleare con il trattato Euratom non è aggiornato ai più recenti sviluppi strategici, normativi e tecnologici. Parimenti, raccomanda di rivedere e rafforzare le procedure utilizzate per verificare l'efficienza degli impianti di monitoraggio della radioattività nazionali.
Note agli editori
La normativa internazionale sulla sicurezza nucleare si fonda sul principio fondamentale della responsabilità nazionale in materia di sicurezza degli impianti nucleari. Alle autorità pubbliche spetta disciplinare la sicurezza nucleare e gli operatori degli impianti nucleari sono responsabili in ultima istanza della sicurezza dei propri impianti. Infine, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) è il forum intergovernativo mondiale per la cooperazione tecnica e scientifica nel settore nucleare.
Nell'UE, il trattato Euratom del 1957 ha istituito la Comunità europea dell'energia atomica (Euratom), un'entità giuridica distinta seppur costituita dagli stessi membri dell'UE e governata dalle istituzioni dell'UE. L'Euratom ha stabilito, mediante direttive, le norme fondamentali per la protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione dai pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti.
L'audit della Corte è stato incentrato sulle attività svolte dalla Commissione in forza del trattato Euratom. Non si è inteso esaminare il quadro internazionale di sicurezza nucleare o la sua applicazione
Settori: Energia nucleare, Energie non rinnovabili
Parole chiave: Nucleare
- Luigi Mazzocchi
- Lorenzo Mottura
- Pierangelo Andreini
- MASE - Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
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