Coniugare efficienza e transizione energetica, fra obblighi e opportunità
Sembra quasi un paradosso ma non è certo facile oggi parlare, in modo "sereno", di efficienza energetica e di sostenibilità energetica, o meglio, è difficile riuscire a comunicare in modo efficace questi concetti, all'interno di tutto questo rumore e sovrabbondanza di messaggi, slogan e parossismi che troviamo sui vari media o nei vari eventi. Negli anni passati abbiamo visto un forte contrasto fra chi parlava di cambiamento climatico e chi lo negava, vedi la difficoltà che riscontrò il protocollo di Kyoto ad essere sottoscritto dai Big della Terra.
Il percorso intrapreso fino ad ora, grazie alle varie direttive e regolamenti dell'Unione Europea, ivi incluso il "Pacchetto 20-20-20", ha certamente aiutato ad avviare la "macchina" dell'efficienza energetica e della lotta ai cambiamenti climatici, purtroppo dovendo passare da qualche requisito obbligatorio, rivolto alle grandi imprese, agli energivori e al mercato edilizio.
È cambiato però, in meglio, il modo di parlare e di comunicare, come fece a suo tempo la ISO 9001 degli anni '90 e primi anni 2000, con i concetti della "Qualità". Oggi parliamo di efficienza energetica, di risparmio, di prestazioni energetiche con molta più dimestichezza, ma quello che più è apprezzabile è che abbiamo chi ascolta queste parole. Abbiamo quindi visto aumentare notevolmente la sensibilità verso questi temi.
Ma allora dove sta questo "paradosso" con il quale ho iniziato questo scritto? Perché parlo di difficoltà a comunicare in modo "sereno"? Orbene, di fronte ad un eccesso di comunicazione urlata, riuscire a trasmettere un messaggio di approccio sistemico e di cambiamento comportamentale nei confronti dell'efficienza energetica, di Transizione Energetica, NON volendo vendere nulla, lo trovo un'impresa epica.
È cambiato però, in meglio, il modo di parlare e di comunicare, come fece a suo tempo la ISO 9001 degli anni '90 e primi anni 2000, con i concetti della "Qualità". Oggi parliamo di efficienza energetica, di risparmio, di prestazioni energetiche con molta più dimestichezza, ma quello che più è apprezzabile è che abbiamo chi ascolta queste parole. Abbiamo quindi visto aumentare notevolmente la sensibilità verso questi temi.
Ma allora dove sta questo "paradosso" con il quale ho iniziato questo scritto? Perché parlo di difficoltà a comunicare in modo "sereno"? Orbene, di fronte ad un eccesso di comunicazione urlata, riuscire a trasmettere un messaggio di approccio sistemico e di cambiamento comportamentale nei confronti dell'efficienza energetica, di Transizione Energetica, NON volendo vendere nulla, lo trovo un'impresa epica.
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Settori: Ambiente, Cambiamento climatico, Efficienza energetica industriale, Energia, Inquinamento, Rinnovabili
- Andrea Maffezzoli
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- Ennio Macchi
- GSE Gestore dei Servizi Energetici
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- Giuseppe Grassi