Transizione energetica e transizione green settore automotive
Le sfide della transizione energetica
Carlo Bellino, Commissione Energia - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano - Ordine Ingegneri Milano
Il settore dell'energia, che oscilla sempre più di continuo tra alti e bassi, sta vivendo in questo particolare momento un forte choc, a causa delle tensioni geopolitiche che potrebbero avere pesanti ricadute anche nel medio e lungo termine.
La situazione in Italia
In ambito Energy, diversi fattori hanno contribuito a determinare su scala nazionale una situazione di discontinuità: in primis la sospensione delle forniture di gas dalla Russia, che ha reso imprescindibile una differenziazione delle fonti di importazioni, visto che, come noto, il belpaese dipendeva per ben il 40% dall'approvvigionamento di questa fonte energetica russa.
Appare evidente che la scelta di valide alternative accompagnate da investimenti non trascurabili deve cadere inevitabilmente su soluzioni strategiche, efficienti ed economicamente sostenibili sia nel breve che nel lungo periodo.
Dall'analisi sui trend dei prezzi dell'energia, in questi ultimi anni è emerso che l'elemento di maggiore criticità è rappresentato proprio dal costo delle materie prime, che continua a subire forti oscillazioni: ad esempio, l'importo delle quote di CO2 è più che decuplicato negli ultimi 10 anni (circa 90 ?/ton previsti per il 2023 contro valori inferiori a 9?/ton nel 2012) e questo ha impattato inevitabilmente sul business e sulla competitività relativa delle tecnologie di produzione elettrica.
L'incremento del prezzo della CO2, unito al costo del gas, ha di fatto duplicato il prezzo a cui il sistema può fornire l'energia elettrica secondo le regole correnti del mercato elettrico, rivestendo gli impianti a gas il ruolo di price maker per eccellenza.
Questi fattori, considerando anche il blocco europeo entro il 2035 dei combustibili fossili nei trasporti e l'ampliamento degli obiettivi nazionali di produzione delle fonti energetiche rinnovabili, hanno ridisegnato gli equilibri attuali suggerendo un deciso cambio di rotta in tema di green solutions.
Si stima che per centrare i target previsti sulle energie rinnovabili, nei prossimi 10 anni sia, infatti, necessario procedere con nuove installazioni con un ritmo di produzione più che doppio rispetto a quanto fatto nell'ultima decade (Figura 1).
L'impegno economico della transizione green nel settore automotive
Di recente il Parlamento europeo ha approvato il blocco, a partire dal 2035, della produzione di nuove auto a benzina e diesel ad eccezione di quelle di tipo e-fuel. È evidente che questa politica di progressiva eliminazione dei veicoli a combustibile fossili avrà forti ricadute sui consumi di energia elettrica.
Si stima, infatti, che occorreranno circa 50 TWh/anno per garantire la transizione verso i veicoli elettrici, una voce supplementare di consumi rilevante pari a circa il 15-20% dell'attuale domanda di energia elettrica italiana (Figura 2).
L'innovazione tecnologica a servizio della transizione
La lunga strada che porta alla decarbonizzazione passa necessariamente attraverso l'esigenza di avvalersi di fonti alternative di energia, dove le rinnovabili svolgono naturalmente un ruolo fondamentale.
Ma l'energia che proviene da queste fonti sconta ancora una situazione di forti fluttuazioni e notevoli complicazioni nell'assicurare continuità di fornitura, soprattutto per i vincoli ambientali e tecnologici a cui è sottoposta.
La transizione energetica è una sfida considerevole che ha necessariamente bisogno dell'innovazione tecnologica per poter progredire: a tal fine possono venire in soccorso anche interventi normativi che aiutino i player del settore energetico a introdurre le innovazioni nei modelli produttivi e operativi.
Si va dal potenziamento delle tecnologie abilitanti che permettono l'integrazione dei sistemi di generazione da fonti rinnovabili e portano elementi di smart generation & consumption, come ad esempio batterie su scala industriale, batterie "behind the meter", ricariche "intelligenti" dei veicoli, rinnovabili per il "power to heat" e "power to hydrogen, Internet of Things (IoT) e Artificial Intelligence (AI), a modelli di business che coinvolgono i consumatori trasformandoli in autentici protagonisti del processo e non solo clienti passivi, fino all'architettura del mercato, estremamente importante per garantire ai sistemi di alimentazione maggiori quote di rinnovabili.
Last but no least i sistemi operativi, fondamentali per affrontare adeguatamente le sfide sulle rinnovabili, come ad esempio lo stoccaggio, la distribuzione e la prevenzione.
Attualmente si punta, quindi, sul lungo periodo ad una transizione verso tecnologie e sistemi energetici innovativi, che da un lato forniscano i servizi essenziali per lo sviluppo economico e sociale su scala mondiale e dall'altro siano in grado di bloccare l'effetto global warming, azzerando gli impatti negativi sulla qualità di aria, terra e acqua e assicurando la sicurezza energetica.
In allegato, è possibile scaricare il pdf completo dell'articolo.
In ambito Energy, diversi fattori hanno contribuito a determinare su scala nazionale una situazione di discontinuità: in primis la sospensione delle forniture di gas dalla Russia, che ha reso imprescindibile una differenziazione delle fonti di importazioni, visto che, come noto, il belpaese dipendeva per ben il 40% dall'approvvigionamento di questa fonte energetica russa.
Appare evidente che la scelta di valide alternative accompagnate da investimenti non trascurabili deve cadere inevitabilmente su soluzioni strategiche, efficienti ed economicamente sostenibili sia nel breve che nel lungo periodo.
Dall'analisi sui trend dei prezzi dell'energia, in questi ultimi anni è emerso che l'elemento di maggiore criticità è rappresentato proprio dal costo delle materie prime, che continua a subire forti oscillazioni: ad esempio, l'importo delle quote di CO2 è più che decuplicato negli ultimi 10 anni (circa 90 ?/ton previsti per il 2023 contro valori inferiori a 9?/ton nel 2012) e questo ha impattato inevitabilmente sul business e sulla competitività relativa delle tecnologie di produzione elettrica.
L'incremento del prezzo della CO2, unito al costo del gas, ha di fatto duplicato il prezzo a cui il sistema può fornire l'energia elettrica secondo le regole correnti del mercato elettrico, rivestendo gli impianti a gas il ruolo di price maker per eccellenza.
Questi fattori, considerando anche il blocco europeo entro il 2035 dei combustibili fossili nei trasporti e l'ampliamento degli obiettivi nazionali di produzione delle fonti energetiche rinnovabili, hanno ridisegnato gli equilibri attuali suggerendo un deciso cambio di rotta in tema di green solutions.
Si stima che per centrare i target previsti sulle energie rinnovabili, nei prossimi 10 anni sia, infatti, necessario procedere con nuove installazioni con un ritmo di produzione più che doppio rispetto a quanto fatto nell'ultima decade (Figura 1).
L'impegno economico della transizione green nel settore automotive
Di recente il Parlamento europeo ha approvato il blocco, a partire dal 2035, della produzione di nuove auto a benzina e diesel ad eccezione di quelle di tipo e-fuel. È evidente che questa politica di progressiva eliminazione dei veicoli a combustibile fossili avrà forti ricadute sui consumi di energia elettrica.
Si stima, infatti, che occorreranno circa 50 TWh/anno per garantire la transizione verso i veicoli elettrici, una voce supplementare di consumi rilevante pari a circa il 15-20% dell'attuale domanda di energia elettrica italiana (Figura 2).
L'innovazione tecnologica a servizio della transizione
La lunga strada che porta alla decarbonizzazione passa necessariamente attraverso l'esigenza di avvalersi di fonti alternative di energia, dove le rinnovabili svolgono naturalmente un ruolo fondamentale.
Ma l'energia che proviene da queste fonti sconta ancora una situazione di forti fluttuazioni e notevoli complicazioni nell'assicurare continuità di fornitura, soprattutto per i vincoli ambientali e tecnologici a cui è sottoposta.
La transizione energetica è una sfida considerevole che ha necessariamente bisogno dell'innovazione tecnologica per poter progredire: a tal fine possono venire in soccorso anche interventi normativi che aiutino i player del settore energetico a introdurre le innovazioni nei modelli produttivi e operativi.
Si va dal potenziamento delle tecnologie abilitanti che permettono l'integrazione dei sistemi di generazione da fonti rinnovabili e portano elementi di smart generation & consumption, come ad esempio batterie su scala industriale, batterie "behind the meter", ricariche "intelligenti" dei veicoli, rinnovabili per il "power to heat" e "power to hydrogen, Internet of Things (IoT) e Artificial Intelligence (AI), a modelli di business che coinvolgono i consumatori trasformandoli in autentici protagonisti del processo e non solo clienti passivi, fino all'architettura del mercato, estremamente importante per garantire ai sistemi di alimentazione maggiori quote di rinnovabili.
Last but no least i sistemi operativi, fondamentali per affrontare adeguatamente le sfide sulle rinnovabili, come ad esempio lo stoccaggio, la distribuzione e la prevenzione.
Attualmente si punta, quindi, sul lungo periodo ad una transizione verso tecnologie e sistemi energetici innovativi, che da un lato forniscano i servizi essenziali per lo sviluppo economico e sociale su scala mondiale e dall'altro siano in grado di bloccare l'effetto global warming, azzerando gli impatti negativi sulla qualità di aria, terra e acqua e assicurando la sicurezza energetica.
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Fonte: La Termotecnica settembre 2023
Mercati: Trasporti e Automotive
Parole chiave: Termotecnica, Transizione energetica
- FIRE - Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia
- Ennio Macchi
- GSE Gestore dei Servizi Energetici
- RSE - Ricerca sul Sistema Energetico
- Giuseppe Grassi