La nuova Direttiva EPBD parte 2
Il presente Dossier rappresenta la seconda parte, cioè la continuazione del Dossier contenuto nel precedente numero della nostra rivista. Avevamo infatti iniziato a presentare i principali contenuti della nuova Direttiva EPBD ma, dato che i temi sono molti, è stato necessario suddividere il Dossier in due parti. Le tematiche che si è scelto di approfondire ricalcano l'ordine dell'articolato della Direttiva. In questo numero troverete quindi gli approfondimenti sugli ultimi articoli della Direttiva, mentre nel precedente numero troverete quelli relativi ai primi articoli.
Più nel dettaglio, di seguito parleremo di:
1. Graduale eliminazione dei combustibili fossili
2. Infrastrutture e mobilità sostenibile
3. Domotica e Smart Readiness Indicator
4. Attestati di prestazione energetica
5. Ispezioni.
GRADUALE ELIMINAZIONE DEI COMBUSTIBILI FOSSILI
L'eliminazione graduale dell'utilizzo dei combustibili fossili per la climatizzazione degli edifici costituisce un elemento chiave per il raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici dell'UE così come per ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas dalla Russia e assicurare l'indipendenza energetica.
Secondo dati raccolti nel 2022 e pubblicati in un recente articolo1, i combustibili fossili forniscono quasi il 60% dell'energia consumata per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, come evidenziato nella figura 1 (nel PDF).
Vari punti della Direttiva forniscono specifiche indicazioni agli Stati membri affinché eliminino gradualmente i combustibili fossili per il riscaldamento e il raffreddamento, con particolare riferimento alle caldaie autonome che sono i sistemi tecnici per l'edilizia più diffusi nella maggior parte dei Paesi europei.
In primo luogo, gli Stati Membri sono tenuti a fornire nel proprio PNRE una rassegna delle politiche e delle misure attuate e previste per ottenere progressivamente l'eliminazione completa delle caldaie a combustibile fossile entro il 2040 (Allegato II).
La stessa indicazione è fornita dall'articolo 13 "Gli Stati membri si adoperano per sostituire le caldaie autonome alimentate a combustibili fossili negli edifici esistenti, in linea con i piani nazionali di eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili".
È importante chiarire che la Direttiva non vieta l'utilizzo delle caldaie a gas già installate che potranno continuare a funzionare ed
essere riparate regolarmente.
L'articolo 17 infine obbliga gli Stati membri a non fornire alcun incentivo finanziario per l'installazione di caldaie autonome alimentate da combustibili fossili a partire dal 1° gennaio 2025, ad eccezione di quelle selezionate per gli investimenti, prima del 2025, in conformità ai Piani nazionali di ripresa, al Fondo europeo di sviluppo regionale e al Fondo di coesione.
Restano alcuni aspetti importanti che devono essere chiariti, sui quali è previsto che la Commissione intervenga con proprie linee guida.
L'articolo 13 (8) prevede infatti che "La Commissione pubblica orientamenti per stabilire cosa rientri nel concetto di caldaia a combustibili fossili".
In sostanza si tratta di definire se una caldaia in grado di utilizzare combustibili parzialmente rinnovabili (e in che misura) possa
continuare ad usufruire di incentivi finanziari.
Per il momento la Direttiva sembra far riferimento alla definizione di combustibili fossili fornita dal Regolamento 2018/1999: "fonti energetiche non rinnovabili a base di carbonio, quali combustibili solidi, gas naturale e petrolio".
Resta la possibilità di fornire incentivi finanziari per l'installazione di impianti di riscaldamento ibridi - come recida il considerando 14 - "con una quota considerevole di energie rinnovabili", come la combinazione di una caldaia con un impianto solare termico o con una pompa di calore. Sarebbe opportuno chiarire cosa si debba intendere per "quota considerevole", decisione che con
ogni probabilità sarà lasciata ai singoli Stati membri.
La definizione degli aspetti relativi agli incentivi finanziari è di grande importanza considerato che a fine 2024, scade buona parte delle agevolazioni dedicate all'edilizia, tra cui quelle relative alle caldaie e più in generale agli apparecchi per la climatizzazione.
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1. Graduale eliminazione dei combustibili fossili
2. Infrastrutture e mobilità sostenibile
3. Domotica e Smart Readiness Indicator
4. Attestati di prestazione energetica
5. Ispezioni.
GRADUALE ELIMINAZIONE DEI COMBUSTIBILI FOSSILI
L'eliminazione graduale dell'utilizzo dei combustibili fossili per la climatizzazione degli edifici costituisce un elemento chiave per il raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici dell'UE così come per ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas dalla Russia e assicurare l'indipendenza energetica.
Secondo dati raccolti nel 2022 e pubblicati in un recente articolo1, i combustibili fossili forniscono quasi il 60% dell'energia consumata per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, come evidenziato nella figura 1 (nel PDF).
Vari punti della Direttiva forniscono specifiche indicazioni agli Stati membri affinché eliminino gradualmente i combustibili fossili per il riscaldamento e il raffreddamento, con particolare riferimento alle caldaie autonome che sono i sistemi tecnici per l'edilizia più diffusi nella maggior parte dei Paesi europei.
In primo luogo, gli Stati Membri sono tenuti a fornire nel proprio PNRE una rassegna delle politiche e delle misure attuate e previste per ottenere progressivamente l'eliminazione completa delle caldaie a combustibile fossile entro il 2040 (Allegato II).
La stessa indicazione è fornita dall'articolo 13 "Gli Stati membri si adoperano per sostituire le caldaie autonome alimentate a combustibili fossili negli edifici esistenti, in linea con i piani nazionali di eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili".
È importante chiarire che la Direttiva non vieta l'utilizzo delle caldaie a gas già installate che potranno continuare a funzionare ed
essere riparate regolarmente.
L'articolo 17 infine obbliga gli Stati membri a non fornire alcun incentivo finanziario per l'installazione di caldaie autonome alimentate da combustibili fossili a partire dal 1° gennaio 2025, ad eccezione di quelle selezionate per gli investimenti, prima del 2025, in conformità ai Piani nazionali di ripresa, al Fondo europeo di sviluppo regionale e al Fondo di coesione.
Restano alcuni aspetti importanti che devono essere chiariti, sui quali è previsto che la Commissione intervenga con proprie linee guida.
L'articolo 13 (8) prevede infatti che "La Commissione pubblica orientamenti per stabilire cosa rientri nel concetto di caldaia a combustibili fossili".
In sostanza si tratta di definire se una caldaia in grado di utilizzare combustibili parzialmente rinnovabili (e in che misura) possa
continuare ad usufruire di incentivi finanziari.
Per il momento la Direttiva sembra far riferimento alla definizione di combustibili fossili fornita dal Regolamento 2018/1999: "fonti energetiche non rinnovabili a base di carbonio, quali combustibili solidi, gas naturale e petrolio".
Resta la possibilità di fornire incentivi finanziari per l'installazione di impianti di riscaldamento ibridi - come recida il considerando 14 - "con una quota considerevole di energie rinnovabili", come la combinazione di una caldaia con un impianto solare termico o con una pompa di calore. Sarebbe opportuno chiarire cosa si debba intendere per "quota considerevole", decisione che con
ogni probabilità sarà lasciata ai singoli Stati membri.
La definizione degli aspetti relativi agli incentivi finanziari è di grande importanza considerato che a fine 2024, scade buona parte delle agevolazioni dedicate all'edilizia, tra cui quelle relative alle caldaie e più in generale agli apparecchi per la climatizzazione.
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Fonte: Dossier CTI Settembre 2024
Mercati: Edilizia
- CTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente
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