Italia-India: Urso, "nuova fase con il partenariato strategico nella tecnologia green e nella produzione industriale"
Italia-India: Urso, "nuova fase con il partenariato strategico nella tecnologia green e nella produzione industriale"
Urso a New Delhi per incontri bilaterali con ministri indiani nell'ambito del Piano d'Azione Italia-India
"Il mercato indiano è in forte crescita: lo scorso anno il nostro interscambio ha sfiorato i 15 miliardi di euro, ma resta un deficit che dobbiamo colmare. In questo contesto si inserisce il Piano d'azione strategico, che permetterà all'Italia e all'India di compiere un salto di qualità, passando da semplici partner commerciali a partner strategici tecnologici e industriali. Ciò implica anche lo sviluppo e l'incremento degli investimenti indiani in Italia, uno dei target di questa mia missione qui a Mumbai e Nuova Delhi, in particolare nell'industria, dalla siderurgia alla meccanica alla tecnologia green".
È quanto ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che stamattina ha tenuto a Mumbai un incontro con le imprese italiane presenti in India, organizzato dall'Agenzia ICE e dalla Camera di Commercio Italiana in India. La missione in India di Urso rappresenta infatti la prima diretta conseguenza del Piano d'Azione Italia-India 2025/2029 sottoscritto a novembre dai premier Meloni e Modi e che prevede collaborazioni, programmi e iniziative congiunte nei settori strategici e nell'attrazione degli investimenti.
Tra le aziende intervenute all'incontro, che si è tenuto presso il Villaggio Italia che accompagna il tour mondiale della nave Amerigo Vespucci, anche i rappresentati in India di Brembo Brakes, Marposs, Bauli, Coesia e Poltrona Frau.
Il Ministro ha evidenziato come l'India stia guidando lo sviluppo economico nel mondo e, in questo contesto, possa quindi ridisegnare anche gli equilibri geopolitici e i confini dei mercati. "Produrre in India può significare sicuramente colmare le richieste del crescente mercato interno con prodotti italiani, magari in partnership con le imprese indiane, ma significa anche produrre per i mercati vicini della più vasta area dell'Indo Pacifico", ha sottolineato il Ministro.
Urso ha quindi fatto un plauso alle aziende italiane già presenti nel Paese che sono circa 800, 400 delle quali con i propri insediamenti produttivi, che accrescono la competitività del nostro sistema produttivo. Ha sottolineato, inoltre, l'importanza del Libro Verde "Made in Italy 2030", documento che delineerà le linee guida della politica industriale che il governo italiano intende perseguire, insieme alle prospettive di sviluppo per l'Italia nei prossimi cinque anni.
"Il Made in Italy - ha ricordato infine Urso - si è affermato nel mondo con prodotti di eccellenza e di qualità, a cominciare dalle tre A dell'eccellenza italiana, alimentazione, abbigliamento e arredo, e poi anche con le macchine utensili che realizzano questi prodotti. Ora il Made in Italy si sta sviluppando sempre più verso altri settori a più alto contenuto tecnologico, a cominciare proprio dalla Blue Economy e dalla Space Economy, cioè dai due comparti del futuro dove sono più evidenti le connessioni con l'India. Settori a cui dobbiamo aggiungere la farmaceutica e la scienza della vita e sicuramente l'industria della Difesa che tutela la pace e la stabilità nel mondo", ha concluso.
Successivamente, Urso ha visitato il Jio World Convention Centre (JWCC) e il Nita Mukesh Ambani Cultural Centre (NMACC) di Mumbai, dove ha incontrato i vertici del Gruppo Ambani, il principale conglomerato indiano, il più ricco in Asia e il nono al mondo, attivo in settori chiave come l'energia rinnovabile, le telecomunicazioni e il commercio e che rappresenta i principali brand italiani in India. Nell'incontro, il ministro Urso ha illustrato le opportunità di investimento in Italia, nella filiera della tecnologia green, a cominciare dal fotovoltaico, su cui il gruppo intende sviluppare una ampia economia di scala.
La missione di Urso proseguirà ora a New Delhi, dove sono in programma incontri bilaterali con diversi ministri indiani nell'ambito del Piano d'Azione Italia-India 2025-2029, tra cui Jitendra Singh (Scienza, Tecnologia e Spazio), Piyush Goyal (Commercio e Industria) e G. Kishan Reddy (Miniere e Carbone).
È quanto ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che stamattina ha tenuto a Mumbai un incontro con le imprese italiane presenti in India, organizzato dall'Agenzia ICE e dalla Camera di Commercio Italiana in India. La missione in India di Urso rappresenta infatti la prima diretta conseguenza del Piano d'Azione Italia-India 2025/2029 sottoscritto a novembre dai premier Meloni e Modi e che prevede collaborazioni, programmi e iniziative congiunte nei settori strategici e nell'attrazione degli investimenti.
Tra le aziende intervenute all'incontro, che si è tenuto presso il Villaggio Italia che accompagna il tour mondiale della nave Amerigo Vespucci, anche i rappresentati in India di Brembo Brakes, Marposs, Bauli, Coesia e Poltrona Frau.
Il Ministro ha evidenziato come l'India stia guidando lo sviluppo economico nel mondo e, in questo contesto, possa quindi ridisegnare anche gli equilibri geopolitici e i confini dei mercati. "Produrre in India può significare sicuramente colmare le richieste del crescente mercato interno con prodotti italiani, magari in partnership con le imprese indiane, ma significa anche produrre per i mercati vicini della più vasta area dell'Indo Pacifico", ha sottolineato il Ministro.
Urso ha quindi fatto un plauso alle aziende italiane già presenti nel Paese che sono circa 800, 400 delle quali con i propri insediamenti produttivi, che accrescono la competitività del nostro sistema produttivo. Ha sottolineato, inoltre, l'importanza del Libro Verde "Made in Italy 2030", documento che delineerà le linee guida della politica industriale che il governo italiano intende perseguire, insieme alle prospettive di sviluppo per l'Italia nei prossimi cinque anni.
"Il Made in Italy - ha ricordato infine Urso - si è affermato nel mondo con prodotti di eccellenza e di qualità, a cominciare dalle tre A dell'eccellenza italiana, alimentazione, abbigliamento e arredo, e poi anche con le macchine utensili che realizzano questi prodotti. Ora il Made in Italy si sta sviluppando sempre più verso altri settori a più alto contenuto tecnologico, a cominciare proprio dalla Blue Economy e dalla Space Economy, cioè dai due comparti del futuro dove sono più evidenti le connessioni con l'India. Settori a cui dobbiamo aggiungere la farmaceutica e la scienza della vita e sicuramente l'industria della Difesa che tutela la pace e la stabilità nel mondo", ha concluso.
Successivamente, Urso ha visitato il Jio World Convention Centre (JWCC) e il Nita Mukesh Ambani Cultural Centre (NMACC) di Mumbai, dove ha incontrato i vertici del Gruppo Ambani, il principale conglomerato indiano, il più ricco in Asia e il nono al mondo, attivo in settori chiave come l'energia rinnovabile, le telecomunicazioni e il commercio e che rappresenta i principali brand italiani in India. Nell'incontro, il ministro Urso ha illustrato le opportunità di investimento in Italia, nella filiera della tecnologia green, a cominciare dal fotovoltaico, su cui il gruppo intende sviluppare una ampia economia di scala.
La missione di Urso proseguirà ora a New Delhi, dove sono in programma incontri bilaterali con diversi ministri indiani nell'ambito del Piano d'Azione Italia-India 2025-2029, tra cui Jitendra Singh (Scienza, Tecnologia e Spazio), Piyush Goyal (Commercio e Industria) e G. Kishan Reddy (Miniere e Carbone).
Parole chiave: Green Economy, Green Technology
- Pierangelo Andreini
- MIMIT - Ministero delle Imprese e del Made in Italy
- Cogliati Andrea