Il Consiglio Europeo adotta conclusioni sul futuro della politica industriale
Il Consiglio ha adottato oggi conclusioni dal titolo "Un'industria europea competitiva quale motore del nostro futuro verde, digitale e resiliente". Nelle conclusioni si analizza la situazione del settore industriale dell'UE, si vagliano modi per migliorare l'innovazione, l'accesso ai finanziamenti e il contesto imprenditoriale per i produttori e si propongono i principi fondamentali alla base di una futura politica industriale dell'UE.
Gli obiettivi ambiziosi dell'Unione in materia di leadership digitale e neutralità climatica offrono importanti opportunità per sviluppare la leadership industriale e creare posti di lavoro di alta qualità. Con l'imminente inizio del prossimo mandato della Commissione europea, è giunto il momento di gettare le fondamenta per una politica industriale europea e di fornire orientamenti sulla via da seguire verso un nuovo patto per la competitività europea.
Jo Brouns, ministro fiammingo dell'Economia, dell'innovazione, del lavoro, dell'economia sociale e dell'agricoltura
L'UE, sede di un'industria competitiva
Nelle conclusioni del Consiglio sono poste le basi per una politica industriale lungimirante. In un contesto di importanti cambiamenti tecnologici, economici e geopolitici, l'Europa ha bisogno di un'industria competitiva che abbia una solida base manifatturiera per stimolare l'innovazione, la produttività, la creazione di posti di lavoro di qualità, la sostenibilità e la crescita. Tuttavia, l'industria dell'UE ha dovuto far fronte a numerose sfide, tra cui l'aumento della concorrenza globale e le crisi consecutive (ad esempio la pandemia di COVID-19, la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, le tensioni nel Mar Rosso, ecc.), che hanno messo a dura prova le catene di approvvigionamento e determinato l'aumento dei prezzi dell'energia. Nel documento adottato oggi si sottolinea l'importanza del Green Deal, che è fonte di opportunità per imprese e cittadini. Nelle conclusioni si raccomanda di attribuire priorità ai settori tecnologici fondamentali per la sicurezza economica dell'UE.
Innovazione e competitività
Nelle conclusioni del Consiglio, l'innovazione è considerata la forza trainante della competitività europea. A tale riguardo, nelle conclusioni si invita a definire un numero limitato di priorità strategiche nella politica di ricerca e innovazione industriale dell'UE. Un compito fondamentale per la prossima Commissione sarà quello di cercare di colmare il "paradosso dell'innovazione" (ossia il fatto che la conoscenza non sempre si traduce in prodotti e servizi commercializzabili).
Finanziamenti e politica industriale
I finanziamenti sono considerati tra gli elementi costitutivi essenziali della politica industriale dell'UE. Nelle conclusioni si vagliano pertanto le modalità per stimolare gli strumenti di finanziamento pubblico e privato, preservando nel contempo la concorrenza e le politiche in materia di aiuti di Stato. Nelle conclusioni si chiede inoltre, al fine di migliorare gli investimenti, di portare avanti l'Unione dei mercati dei capitali e di fare ricorso agli organismi e agli strumenti esistenti, quali la Banca europea per gli investimenti, la politica di coesione, gli importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) e il programma InvestEU.
Migliorare il contesto imprenditoriale
Nelle conclusioni del Consiglio si sottolinea la necessità di creare le giuste condizioni per il successo dell'industria, segnatamente un mercato unico ben funzionante, un quadro normativo chiaro che faciliti gli investimenti proteggendo nel contempo la concorrenza, un mercato dell'energia che fornisca energia sostenibile, sicura e a prezzi accessibili, una forza lavoro ben formata e altamente qualificata, una politica commerciale aperta e ambiziosa, norme, la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e la valorizzazione delle conoscenze.
Futura azione comune
Infine, nelle conclusioni si chiede una politica industriale europea globale, che sia in linea con le priorità verdi e digitali dell'Unione per il 2030. Il futuro quadro di politica industriale dell'Europa dovrebbe fondarsi su strumenti e metriche basati su dati concreti, principi basati sul mercato e previsioni e conclusioni economiche fondamentali. Dovrebbe inoltre integrare i più recenti risultati economici nell'analisi della politica industriale e incorporare fattori ambientali, sociali, di sostenibilità e resilienza nei propri modelli di riferimento, al fine di individuare potenziali mercati strategici di crescita futura. Fondamenta della futura politica industriale dell'UE dovrebbero essere la strategia industriale dell'UE del 2020 esistente, il suo aggiornamento del 2021, il piano industriale del Green Deal e il programma strategico per il decennio digitale, tenendo anche conto delle recenti iniziative legislative, in particolare il regolamento sui chip, la normativa europea sulle materie prime critiche e la normativa sull'industria a zero emissioni nette.
Nelle conclusioni del Consiglio adottate oggi si invita la prossima Commissione a fare della politica industriale un elemento fondamentale del suo programma per il prossimo mandato legislativo. Nelle conclusioni sono delineati gli elementi che gli Stati membri vorrebbero veder inclusi in un futuro quadro di politica industriale europea che sia globale, orientato al futuro e proattivo.
Contesto
Il Consiglio europeo, nelle sue conclusioni del 17 e 18 aprile 2024, ha sottolineato che l'Unione europea è risoluta nella determinazione di garantire la propria competitività a lungo termine, prosperità e leadership sulla scena mondiale e di rafforzare la propria sovranità strategica. Una parte importante di tale obiettivo dovrebbe essere conseguita con lo sviluppo di una politica industriale efficace.
Jo Brouns, ministro fiammingo dell'Economia, dell'innovazione, del lavoro, dell'economia sociale e dell'agricoltura
L'UE, sede di un'industria competitiva
Nelle conclusioni del Consiglio sono poste le basi per una politica industriale lungimirante. In un contesto di importanti cambiamenti tecnologici, economici e geopolitici, l'Europa ha bisogno di un'industria competitiva che abbia una solida base manifatturiera per stimolare l'innovazione, la produttività, la creazione di posti di lavoro di qualità, la sostenibilità e la crescita. Tuttavia, l'industria dell'UE ha dovuto far fronte a numerose sfide, tra cui l'aumento della concorrenza globale e le crisi consecutive (ad esempio la pandemia di COVID-19, la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, le tensioni nel Mar Rosso, ecc.), che hanno messo a dura prova le catene di approvvigionamento e determinato l'aumento dei prezzi dell'energia. Nel documento adottato oggi si sottolinea l'importanza del Green Deal, che è fonte di opportunità per imprese e cittadini. Nelle conclusioni si raccomanda di attribuire priorità ai settori tecnologici fondamentali per la sicurezza economica dell'UE.
Innovazione e competitività
Nelle conclusioni del Consiglio, l'innovazione è considerata la forza trainante della competitività europea. A tale riguardo, nelle conclusioni si invita a definire un numero limitato di priorità strategiche nella politica di ricerca e innovazione industriale dell'UE. Un compito fondamentale per la prossima Commissione sarà quello di cercare di colmare il "paradosso dell'innovazione" (ossia il fatto che la conoscenza non sempre si traduce in prodotti e servizi commercializzabili).
Finanziamenti e politica industriale
I finanziamenti sono considerati tra gli elementi costitutivi essenziali della politica industriale dell'UE. Nelle conclusioni si vagliano pertanto le modalità per stimolare gli strumenti di finanziamento pubblico e privato, preservando nel contempo la concorrenza e le politiche in materia di aiuti di Stato. Nelle conclusioni si chiede inoltre, al fine di migliorare gli investimenti, di portare avanti l'Unione dei mercati dei capitali e di fare ricorso agli organismi e agli strumenti esistenti, quali la Banca europea per gli investimenti, la politica di coesione, gli importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) e il programma InvestEU.
Migliorare il contesto imprenditoriale
Nelle conclusioni del Consiglio si sottolinea la necessità di creare le giuste condizioni per il successo dell'industria, segnatamente un mercato unico ben funzionante, un quadro normativo chiaro che faciliti gli investimenti proteggendo nel contempo la concorrenza, un mercato dell'energia che fornisca energia sostenibile, sicura e a prezzi accessibili, una forza lavoro ben formata e altamente qualificata, una politica commerciale aperta e ambiziosa, norme, la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e la valorizzazione delle conoscenze.
Futura azione comune
Infine, nelle conclusioni si chiede una politica industriale europea globale, che sia in linea con le priorità verdi e digitali dell'Unione per il 2030. Il futuro quadro di politica industriale dell'Europa dovrebbe fondarsi su strumenti e metriche basati su dati concreti, principi basati sul mercato e previsioni e conclusioni economiche fondamentali. Dovrebbe inoltre integrare i più recenti risultati economici nell'analisi della politica industriale e incorporare fattori ambientali, sociali, di sostenibilità e resilienza nei propri modelli di riferimento, al fine di individuare potenziali mercati strategici di crescita futura. Fondamenta della futura politica industriale dell'UE dovrebbero essere la strategia industriale dell'UE del 2020 esistente, il suo aggiornamento del 2021, il piano industriale del Green Deal e il programma strategico per il decennio digitale, tenendo anche conto delle recenti iniziative legislative, in particolare il regolamento sui chip, la normativa europea sulle materie prime critiche e la normativa sull'industria a zero emissioni nette.
Nelle conclusioni del Consiglio adottate oggi si invita la prossima Commissione a fare della politica industriale un elemento fondamentale del suo programma per il prossimo mandato legislativo. Nelle conclusioni sono delineati gli elementi che gli Stati membri vorrebbero veder inclusi in un futuro quadro di politica industriale europea che sia globale, orientato al futuro e proattivo.
Contesto
Il Consiglio europeo, nelle sue conclusioni del 17 e 18 aprile 2024, ha sottolineato che l'Unione europea è risoluta nella determinazione di garantire la propria competitività a lungo termine, prosperità e leadership sulla scena mondiale e di rafforzare la propria sovranità strategica. Una parte importante di tale obiettivo dovrebbe essere conseguita con lo sviluppo di una politica industriale efficace.
Parole chiave: Green New Deal, Transizione energetica
- FIRE - Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia
- Ennio Macchi
- GSE Gestore dei Servizi Energetici
- RSE - Ricerca sul Sistema Energetico
- Giuseppe Grassi