Efficienza energetica, diagnosi energetica e decarbonizzazione
Efficienza energetica: da opportunità a necessità imprescindibile
Davide Mariani - Alens
- Efficienza energetica e diagnosi energetica
- Lo scenario
- Opportunità
- Approccio
- Verso la decarbonizzazione
- Verso il 2023
L'efficienza energetica ha il suo primo step di sviluppo e applicazione nella diagnosi energetica. Il 2023 sarà l'anno della nuova scadenza per la redazione delle diagnosi energetiche obbligatorie ai sensi dei D.Lgs. 102/2014 e 73/2020.
Dalla scadenza precedente (2019) è cambiato completamente lo scenario di riferimento, prima la pandemia e poi la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina oltre agli impegni rinnovati e sempre più impellenti dettati da Agenda 2030. Il nuovo scenario consente o meglio richiede un approccio differente e deve esserne colta l'opportunità.
Lo scenario
Quali sono i problemi presenti oggi legati all'uso dell'energia?
Se svolgessimo l'esercizio previsto per gli SGE secondo la norma ISO 50001 saremmo obbligati a redigere l'analisi del contesto con l'analisi dei rischi e delle opportunità.
I rischi potremmo riassumerli in:
- costi energetici / prezzi energetici
- consumi energetici
- potenziale razionamento energetico
- dipendenza da una principale fonte energetica ed un principale "operatore" mondiale
- business continuity
- cambiamento climatico
- ...
Quali sono le opportunità che si possono cogliere?
- ottimizzazione del profilo di consumo adeguandosi alla fluttuazione dei prezzi energetici anche all'interno della medesima giornata
- diversificazione delle fonti mediante autoproduzione in sito o a distanza (SEU, autoconsumo a distanza, PPA....)
- diversificazione delle modalità di acquisto dei vettori energetici (es. portfolio management)
- cambio di tecnologia con elettrificazione degli utilizzi laddove possibile (es. pompa di calore ad alta temperatura) o passaggio ad altra fonte (es. biometano) e altro vettore (es. idrogeno)
- cambio di tecnologia verso soluzioni meno impattanti dal punto di vista di impronta carbonica (es. gruppi frigo a CO2)
- cambio di tecnologia verso soluzioni che richiedono meno risorse idriche (es. riduzione dell'utilizzo di acqua in un regime sempre più siccitoso)
- sfruttamento degli accumuli elettrici e/o termici (es. PCM)
- pianificazione degli scenari di riduzione temporanea dei consumi in caso di razionamento
Verso la decarbonizzazione
Con la diagnosi energetica possiamo modificare l'approccio dell'analisi, passando dall'analisi di impatto energetico di sito (necessaria per adempiere all'obbligo di diagnosi) all'analisi di impatto per prodotto o famiglia di prodotto.
Il metodo, in linea con l'approccio LCA (almeno per quanto viene trasformato in sito), è funzionale per conoscere il peso energetico del prodotto e funzionale per calcolare l'impatto ambientale (in primis carbonico) del prodotto.
Sulla base di un'analisi così impostata sarà possibile successivamente impostare interventi di riduzione di impatto e le eventuali compensazioni finali per il raggiungimento di un impatto zero.
In allegato, è possibile scaricare l'atto completo della presentazione.
Dalla scadenza precedente (2019) è cambiato completamente lo scenario di riferimento, prima la pandemia e poi la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina oltre agli impegni rinnovati e sempre più impellenti dettati da Agenda 2030. Il nuovo scenario consente o meglio richiede un approccio differente e deve esserne colta l'opportunità.
Lo scenario
Quali sono i problemi presenti oggi legati all'uso dell'energia?
Se svolgessimo l'esercizio previsto per gli SGE secondo la norma ISO 50001 saremmo obbligati a redigere l'analisi del contesto con l'analisi dei rischi e delle opportunità.
I rischi potremmo riassumerli in:
- costi energetici / prezzi energetici
- consumi energetici
- potenziale razionamento energetico
- dipendenza da una principale fonte energetica ed un principale "operatore" mondiale
- business continuity
- cambiamento climatico
- ...
Quali sono le opportunità che si possono cogliere?
- ottimizzazione del profilo di consumo adeguandosi alla fluttuazione dei prezzi energetici anche all'interno della medesima giornata
- diversificazione delle fonti mediante autoproduzione in sito o a distanza (SEU, autoconsumo a distanza, PPA....)
- diversificazione delle modalità di acquisto dei vettori energetici (es. portfolio management)
- cambio di tecnologia con elettrificazione degli utilizzi laddove possibile (es. pompa di calore ad alta temperatura) o passaggio ad altra fonte (es. biometano) e altro vettore (es. idrogeno)
- cambio di tecnologia verso soluzioni meno impattanti dal punto di vista di impronta carbonica (es. gruppi frigo a CO2)
- cambio di tecnologia verso soluzioni che richiedono meno risorse idriche (es. riduzione dell'utilizzo di acqua in un regime sempre più siccitoso)
- sfruttamento degli accumuli elettrici e/o termici (es. PCM)
- pianificazione degli scenari di riduzione temporanea dei consumi in caso di razionamento
Verso la decarbonizzazione
Con la diagnosi energetica possiamo modificare l'approccio dell'analisi, passando dall'analisi di impatto energetico di sito (necessaria per adempiere all'obbligo di diagnosi) all'analisi di impatto per prodotto o famiglia di prodotto.
Il metodo, in linea con l'approccio LCA (almeno per quanto viene trasformato in sito), è funzionale per conoscere il peso energetico del prodotto e funzionale per calcolare l'impatto ambientale (in primis carbonico) del prodotto.
Sulla base di un'analisi così impostata sarà possibile successivamente impostare interventi di riduzione di impatto e le eventuali compensazioni finali per il raggiungimento di un impatto zero.
In allegato, è possibile scaricare l'atto completo della presentazione.
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Fonte: Atti Conferenza FIRE
- Andrea Maffezzoli
- Fabrizio Riccioni
- Piva Alessandro