Cippato

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Articoli e news su Cippato

Francesco Tosi

Centrali termiche e generatori a biomassa

Indicazioni per la valutazione e scelta dei principali componenti di un moderno impianto a biomassa di media e grande potenza, scelta del sistema di estrazione del cippato e del sistema di filtrazione e trattamento dei fumi da abbinare al generatore.

Dario Giacomello

Revisione della norma UNI 10683 su biocombustibili solidi (biomasse)

- Scopo e campo di applicazione - Verifica del locale d'installazione - Ventilazione - Scarico condense La UNI 10683 definisce i requisiti di verifica - installazione - controllo - manutenzione di apparecchi con potenza al focolare < 35kW alimentati a biocombustibili solidi. I biocombustibili solidi sono ricavati da coltivazioni dedicate o prodotti lavorazioni, quali: cippato, pellets, scarti dell'industria agroalimentare, scarti della lavorazione del legno, rifiuti agricoli.

Davide Capraro

L'attualità della cogenerazione a cippato di legna

Prospettive future: - Smart Grids - Sistemi energetici intelligenti - controllo efficiente dell'elettricità - Approvvigionamento energetico decentralizzato - Fonti di energia rinnovabile - Evitare i combustibili fossili - Minimizzare le emissioni di CO2

Brugg

Cippato, energia termica e tubazioni preisolate nel borgo di

ll cippato coniuga creazione di ricchezza a livello locale, produzione di calore a basso costo e la comodità di avere un impianto di combustione automatico. La produzione della biomassa avviene utilizzando tutte le qualità del legno non trattato, legno di alberi danneggiati da tempeste, cortecce, rami e scarti provenienti dalla manutenzione di boschi. La produzione del combustibile è affidata a boscaioli locali i quali dopo un'opportuna fase di essiccazione della durata di alcuni mesi, provvedono a tagliare la legna in trucioli.

Brugg

Cippato, energia termica e tubazioni preisolate nel borgo di

ll cippato coniuga creazione di ricchezza a livello locale, produzione di calore a basso costo e la comodità di avere un impianto di combustione automatico. La produzione della biomassa avviene utilizzando tutte le qualità del legno non trattato, legno di alberi danneggiati da tempeste, cortecce, rami e scarti provenienti dalla manutenzione di boschi. La produzione del combustibile è affidata a boscaioli locali i quali dopo un'opportuna fase di essiccazione della durata di alcuni mesi, provvedono a tagliare la legna in trucioli.

Viessmann

Cippato di legno per impianti industriali: quanto conviene?

Esistono diverse tipologie di biomasse che possono essere utilizzate come combustibile nelle caldaie industriali: possono essere di origine agricola (materiali derivanti da interventi di potatura su vigneti, frutteti, oliveti, noccioleti, oltre a sottoprodotti dell'attività agricola), potature di origine forestale o residui organici di lavorazioni industriali. Per essere utilizzate, tutte queste biomasse devono avere subito solamente lavorazioni di tipo meccanico.

Mouser
Viessmann

Enti pubblici lombardi, fino a 200.000 euro per sostituire la caldaia

Gli Enti pubblici lombardi che utilizzano nei propri edifici impianti di climatizzazione invernale obsoleti possono sostituirli sfruttando fondi regionali. C'è tempo fino al 20 luglio. Con il Bando regionale ex l.r. 9/20, la Lombardia promuove negli Enti pubblici la sostituzione delle caldaie funzionanti a combustibili solidi e liquidi, oppure quelli con oltre 15 anni di vita indipendentemente dal combustibile utilizzato. Al loro posto dovranno essere installati impianti a emissioni quasi nulle (pompe di calore) oppure ci si dovrà allacciare a reti di teleriscaldamento. Per Comuni sopra i 300 metri di quota, sarà anche possibile installare impianti a bassissime emissioni. La conclusione dei lavori connessi all'intervento dovrà avvenire entro il 2022. Chi può partecipare al Bando di Regione Lombardia? Al Bando possono partecipare i seguenti soggetti pubblici: - Enti locali lombardi (ovvero: Comuni, Province, Città Metropolitane, Comunità Montane, Unioni di Comuni); - Aziende lombarde per l'Edilizia Residenziale pubblica (ALER); - Parchi nazionali e consorzi ed enti autonomi gestori di parchi e aree naturali protette. Il soggetto pubblico deve essere proprietario dell'edificio in cui viene sostituito l'impianto. Qual è l'importo erogato? Il Bando di Regione Lombardia eroga un contributo a fondo perduto che copre fino al 90% del costo degli interventi, con un massimo erogabile per ogni beneficiario pari a 200.000 euro. Nel caso di installazione di impianti a bassissime emissioni, ammissibili solo sopra i 300 metri di quota, la percentuale massima di finanziamento è del 70%. La modalità di erogazione prevedono che il 50% sia fornito in anticipo all'accettazione del contributo assegnato, e il restante 50% a partire dal 2022, alla rendicontazione finale delle spese sostenute. Complessivamente, le risorse al momento messe a disposizione ammontano a 3,4 milioni di euro, di cui 1,7 milioni per il 2021 e 1,7 per il 2022. Quali tecnologie si possono installare? - Installazione di pompa di calore, comprese le opere complementari all'intervento come: sistemi di monitoraggio dei consumi energetici; sistemi di telecontrollo e/o telegestione dell'impianto; interventi sul sistema di distribuzione ed emissione del calore; - Installazione di pompa di calore elettrica, compresi: impianto fotovoltaico dotato di sistema di accumulo dell'energia elettrica; sistema di accumulo dell'energia elettrica, anche al servizio di impianto fotovoltaico già esistente; - Opere di allaccio alla rete di teleriscaldamento (limitatamente alla parte a carico del soggetto beneficiario); - Sistemi integrativi di generazione a fonte non rinnovabile ad alta efficienza, per rendere i Sistemi più flessibili (solo ad integrazione degli impianti a fonte rinnovabile); - Sistemi di controllo automatico per la regolazione ottimale degli impianti di integrazione a fonte fossile (se presenti); - Impianti a bassissime emissioni per i Comuni sopra i 300 metri di altitudine: caldaie conformi al Reg(UE) 813/2013 del 2 agosto 2013; impianti a fonti di energia rinnovabile (pellet e cippato certificati) di potenza superiore ai 35 kW in classe 5 Stelle, dotate di alimentazione automatica e di sistema di filtrazione integrato o esterno al corpo caldaia.

Viessmann

Riscaldamento Industriale a Biomassa Legnosa

Ecco le caratteristiche e i vantaggi delle caldaie a biomassa per il riscaldamento industriale. Conoscere il tipo di combustibile è fondamentale per la corretta progettazione dell'impianto. I generatori di calore alimentati a biomassa sono scelti per il riscaldamento industriale soprattutto per la loro convenienza economica e per le "economie di scala" che sono in grado di apportare in molti contesti, per esempio dove si possono utilizzare gli scarti delle lavorazioni industriali (per sapere di più leggi anche Quando è davvero conveniente installare una caldaia a biomassa). Gli impianti a biomassa sono indicati per nuove centrali termiche o per riqualificazioni, in sostituzione di vecchi generatori a combustibili fossili, per la produzione di acqua calda a servizio di industrie o per reti di teleriscaldamento. Quali sono le caratteristiche della biomassa legnosa? La biomassa legnosa a fini energetici si distingue in due categorie principali: biomasse di origine forestale, ottenute dalla gestione e manutenzione delle aree boschive, e biomasse derivanti da scarti di lavorazione dell'industria del legno. La classificazione qualitativa dei biocombustibili solidi costituiti da materiale naturale e trattato (tra cui le biomasse legnose) è definita a livello europeo dalla norma EN ISO 17225, che riporta una classificazione basata su provenienza, forma (pellet, cippato, bricchette, ecc) e proprietà (contenuto idrico, contenuto di ceneri, ecc). Questa metodologia consente di definire in maniera inequivocabile le caratteristiche del prodotto, agevolando la stesura di contratti di fornitura del combustibile e definendo, sin dalla fase di progettazione, le caratteristiche del combustibile che sarà utilizzato. Riportiamo di seguito le caratteristiche più significative della biomassa legnosa: - Denominazione e origine: pellet o cippato derivante da piante intere, legno da esbosco, residui da taglio, residui della lavorazione del legno (non trattati chimicamente); - Pezzatura (P) secondo ISO 17827-1: da P16S a P300; - Contenuto idrico (M) del combustibile: da 10% al 60% (massa acqua/massa totale legno umido); Contenuto di cenere (A) del combustibile: da 1% fino a un massimo del 10%. La qualità di pellet e cippato Nelle caldaie a biomassa industriale sono utilizzati prevalentemente pellet e cippato. Il pellet, in particolare, si caratterizza per un basso contenuti idrico (meno del 10%) e per un potere calorifico molto alto (? 4,6 kWh/kg). Il cippato, invece, è caratterizzato da un potere calorifero che varia in funzione dell'umidità: la qualità migliore (A1+) ha un valore M inferire al 10% e un potere calorifico > 4,3 kWh/kg, mentre il meno pregiato cippato B1-B2 ha un contenuto idrico che può arrivare al 60% e un potere calorifico inferiore. I prezzi della biomassa legnosa dipendono ovviamente dalla sua qualità. Con riferimento a gennaio 2021, il bollettino dell'Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali) riporta 66 euro/MWh per il pellet A1 ENPlus di prima qualità, 36 euro/MWh per il cippato A1 (M 35) e 25 euro/MWh per il cippato B1 (M 50). Un confronto con le quotazioni del gasolio da riscaldamento e del gas naturale nello stesso periodo (rispettivamente pari a 116 e 71 euro/MWh) fa comprendere il risparmio economico che si può conseguire utilizzando caldaie a biomassa.

D'Alessandro Termomeccanica

Un impianto a favore dell'ambiente incentivato dal Conto Termico 2.0

Il case history della D'Alessandro Temomeccanica che proponiamo in questo articolo riguarda un impianto da 2 Mwt/h con bruciatore a griglia mobile funzionante a cippato installato presso un mobilificio italiano che produce internamente anche il combustibile da utilizzare in caldaia. L'impianto ha goduto pienamente dell'incentivo massimo raggiungibile con il Conto Termico 2.0 rientrando in tutti i nuovi parametri della normativa.

Giuseppe Toscano

Innovazione nella misura rapida proprietà critiche di pellet e cippato: sistemi in spettroscopia nel vicino infrarosso

Innovazione nella misura rapida delle proprietà critiche di pellet e cippato: sistemi in spettroscopia nel vicino infrarosso La qualitàdellebiomasse Esempio di standard tecnico Attuale sistema di determinazione della qualità della biomassa Sistema di determinazione della qualità della biomassa tramite NIR Spettroscopia NIR e chemiometria Quadro della ricerca del Laboratorio Biomasse Discriminazione tra conifera e latifoglia (PCA) Determinazione della specie legnosa Predizione del contenuto di conifera/latifoglia in miscele Discriminazione tra legno vergine e trattato (PCA) Discriminazione tra legno verginee trattato (PLS-DA) Predizionedel contenutodi umidità direttamentein linea Considerazioni

 D’Alessandro Termomeccanica

Un impianto a favore dell’ambiente incentivato dal Conto Termico 2.0

Il case history della D’Alessandro Temomeccanica che proponiamo in questo articolo riguarda un impianto da 2 Mwt/h con bruciatore a griglia mobile funzionante a cippato installato presso un mobilificio italiano che produce internamente anche il combustibile da utilizzare in caldaia. L’impianto ha goduto pienamente dell’incentivo massimo raggiungibile con il Conto Termico 2.0 rientrando in tutti i nuovi parametri della normativa.

Gli ultimi webinar su Cippato

Davide Capraro

Cogenerazione a biomassa da cippato di legno

La cogenerazione a biomassa da cippato di legno di GLOCK ha il pregio di essere stata completamente sviluppata prima dell'inserimento nel mercato, e ad oggi risulta essere l'unica alternativa rinnovabile con performance garantite.

copertina Guida Idrogeno

L'ultima guida in partnership con La Termotecnica

Altri contenuti su Cippato

Alberto Zanella

Teleriscaldamento di Nova Levante (BZ): Case history di cogenerazione a biomassa virtuosa

Il teleriscaldamento di Nova Levante (BZ) è una case history di successo: l’impianto tradizionale di sola produzione termica è stato trasformato in un impianto cogenerativo a pieno utilizzo del calore, anche estivo; un innovativo sistema di asciugatura del cippato di legno locale consente di aumentare il rendimento generale e ridurre al minimo possibile le emissioni; si produce inoltre cippato di legno di alta qualità destinato ai piccoli impianti termici dei dintorni.

UNICONFORT

La cogenerazione in Inghilterra parla italiano

L’impianto, che viene presentato a Power Gen Europe and Renewable Energy World Europe dal prossimo 21 al 23 giugno a Milano, è stato progettato e realizzato dai tecnici Uniconfort in soli sei mesi per un’azienda che produce, sfruttando il calore, cippato per uso domestico. L’impianto gode degli incentivi statali previsti nel Regno Unito sia per la parte termica che su quella elettrica e, sommando i risparmi derivanti dal basso costo del carburante e gli incentivi, per il cliente il rientro dell’investimento è ridotto a soli tre anni.

HERZ ENERGIA

Biomassa, una scelta di qualità

Le nuove caldaie installate sono due Herz Firematic 499 kw alimentate a cippato A1 e A2, raccolto all’interno di un deposito in muratura adiacente al locale tecnico. Il deposito è costituito da una tramoggia di carico collegata a un caricatore verticale a coclea che convoglia il cippato all’interno del deposito in maniera uniforme grazie a un’ulteriore coclea di distribuzione fissata al soffitto del deposito.

KWB Italia

Il comune di Lagosanto ha scelto KWB per ridurre i costi di riscaldamento e le emissioni di CO2

L’amministrazione comunale di Lagosanto ha scelto di fare un passo importante nella direzione delle energie rinnovabili nell’ambito degli interventi di riqualificazione tecnologica degli impianti termici, previsti dal rinnovo contrattuale relativo al servizio energia degli stabili di sua proprietà e competenza. In particolare, l’amministrazione comunale ha deciso di installare una caldaia a cippato KWB per riscaldare la palestra comunale di via Cristoforo Colombo, le scuole media ed elementare e il Municipio. L’amministrazione comunale di Lagosanto, in provincia di Ferrara, ha scelto il riscaldamento a biomassa per fare il proprio ingresso nel mondo delle energie rinnovabili. In particolare, è stata costruita una nuova rete di teleriscaldamento che, riprendendo una parte di distribuzione già esistente, permette di collegare tra loro tutti gli stabili concentrando in un unico punto la generazione del calore necessario a soddisfare le esigenze termiche. L’opera è nata dalla collaborazione tra l’Ufficio tecnico comunale e Siram SpA, società Esco (Energy service company, certificata secondo la norma UNI 11352) titolare del contratto di servizio energia, che ha messo a disposizione le proprie conoscenze tecniche e professionali per la progettazione e realizzazione dell’intervento. Fasi operative per la realizzazione del progetto La realizzazione del progetto è iniziata con la costruzione di una struttura prefabbricata adibita a centrale termica con annesso deposito semi-interrato del cippato (avente volumetria utile di circa 70 m3). All’interno della centrale termica è stato installato un nuovo generatore di calore KWB Powerfire TDS 300 FE da 300 kW, dotato di filtro elettrostatico dimensionato per far fronte alle richieste delle singole strutture allacciate alla rete di teleriscaldamento al posto delle caldaie esistenti, altamente inquinanti. Il progetto ha previsto inoltre la realizzazione di una struttura contenente la caldaia di back-up da 350 kW alimentata a gas metano, in grado di subentrare automaticamente nel sistema in caso di necessità. Per collegare tra loro tutti gli stabili è stata realizzata una rete di teleriscaldamento interrata formata da una dorsale di 350 m. Infine è stato implementato l’intero sistema di automazione di centrale che, tramite un collegamento ad una stazione di telecontrollo remota, consente di modificare e monitorare costantemente i parametri di funzionamento dell’impianto, permettendone una gestione ottimizzata ed una lettura in remoto dei contatori di calore installati presso ogni singola struttura. Un investimento pari a circa 300.000 euro sostenuto dal servizio energia L’investimento dell’intervento, pari a circa 300.000 euro, è stato completamente sostenuto dal fornitore del servizio energia, Siram SpA, senza costi aggiuntivi per l’amministrazione comunale, all’interno della proroga contrattuale effettuata ai sensi del d.lgs. 115/2008. Il Decreto Legislativo 30 maggio 2008 n. 115 (attuazione della direttiva 2006/32/CE, relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici) permette infatti di attuare tali proroghe su impianti già in gestione alimentati a fonti tradizionali e di effettuare investimenti volti all’aumento dell’efficienza energetica con il ricorso a fonti energetiche rinnovabili. L’utilizzo di materiali di altissima qualità, unitamente all’erogazione di un servizio di gestione calore adeguato, garantiranno all’amministrazione comunale considerevoli risparmi economici e una sensibile riduzione delle emissioni inquinanti. Il nuovo generatore di calore KWB Powefire TDS 300 FE da 300 kW Al fine di garantire un’importante riduzione dei costi di riscaldamento e delle emissioni, è stato scelto il generatore di calore KWB TDS 300 FE, certificato EN 303-5:2012 che, grazie agli ottimi livelli di rendimento attestati al 93%, consente un notevole risparmio di combustibile. Grazie alla presenza del filtro elettrostatico certificato come insieme in classe 5, vale a dire con un livello di emissione di polveri inferiori ai 10 mg/Nm3 riferito al 13% di CO2, riesce a sottostare e rispettare anche le più restrittive norme ambientali vigenti. La caldaia installata è dotata di regolazione KWB Comfort 3 con microprocessore in grado di gestire in modo ottimale l’intero processo di combustione Clean Efficiency, ottimizzando costantemente la quantità di combustibile e di aria necessaria al processo stesso, consentendo così di diminuire l’apporto di combustibile a parità di energia scambiata con l’impianto e garantendo al contempo un livello minimo di emissioni. L’elevata tecnologia innovativa della caldaia permette anche di poter sfruttare diverse tipologie di combustibili a base legnosa (pellet o cippato) agendo semplicemente sui parametri di regolazione della stessa. La biomassa: il cippato Il cippato, classificato come biomassa di origine legnosa, è uno dei combustibili naturali più ricercati per la sua resa termica ottimale e per la possibilità di utilizzare un prodotto generato dalla lavorazione del legno vergine. Il cippato di legna è un combustibile rispettoso dell’ambiente in quanto, l’effetto della combustione è a impatto cosiddetto “neutro”, ovvero senza contributo aggiuntivo di emissioni in termini di CO2. Siram SpA ha in essere contratti di fornitura con aziende agricole e forestali che hanno intrapreso il percorso di qualificazione professionale per poter fare parte del Gruppo Produttori Professionali Biomasse di AIEL, avendo già conseguito l’attestazione di conformità, rilasciata dal Laboratorio Analisi Biocombustibili dell’Università di Padova, sul cippato a “km 0”. Confrontando i consumi storici annui di gas metano degli stabili interessati dal collegamento alla rete di teleriscaldamento, con i consumi annui di cippato attesi è possibile affermare che il progetto così come realizzato porterà a ottenere una riduzione annua minima attesa in termini di emissioni in atmosfera di circa 150 t di CO2. I punti di forza: vantaggi dal punto di vista ambientale e tutela della qualità dell’aria Il nuovo impianto permette all’amministrazione comunale di Lagosanto di adottare strumenti già allineati alla COP 21 di Parigi e di raggiungere, con largo anticipo, gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti imposti dal pacchetto clima-energia 20-20-20 (varato dall’Unione Europea attraverso la direttiva 2009/29/Ce), che prevede la riduzione di emissioni di gas serra del 20%, di aumentare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico; il tutto entro il 2020. La riduzione di CO2 attesa, inoltre, rappresenta per l’intero complesso di stabili serviti dalla rete di teleriscaldamento una contrazione dei gas climalteranti superiore al 90% rispetto alla soluzione impiantistica precedente. L’opera rappresenta anche un ottimo esempio di attività congiunta tra un’amministrazione pubblica e una società privata, entrambe interessate a mettere in atto interventi mirati all’aumento dell’efficienza energetica. “Il comune di Lagosanto rappresenta un esempio eccellente di come le energie rinnovabili rappresentino una scelta vincente sia dal punto di vista dei costi che dell’ambiente”, ha evidenziato Andrea Toselli, amministratore delegato di KWB Italia. “La nuova rete di teleriscaldamento porta numerosi vantaggi per l’amministrazione comunale: dal punto di vista dei costi, l’opera rimarrà di proprietà del comune anche quando sarà terminata la proroga contrattuale attualmente in essere con Siram SpA e, grazie all’installazione dell’impianto a cippato, il Comune potrà beneficiare di un’importante riduzione dei costi energetici attualmente sostenuti. Inoltre, la presenza della caldaia KWB abbinata a una caldaia a gas metano di back up consente al Comune di Lagosanto di disporre di una doppia fonte energetica, situazione che può rivelarsi particolarmente utile in un periodo di crisi energetica come quella in essere”. Informazioni generali:

KWB Italia

Il comune di Lagosanto ha scelto KWB per ridurre i costi di riscaldamento e le emissioni di CO2

L’amministrazione comunale di Lagosanto ha scelto di fare un passo importante nella direzione delle energie rinnovabili nell’ambito degli interventi di riqualificazione tecnologica degli impianti termici, previsti dal rinnovo contrattuale relativo al servizio energia degli stabili di sua proprietà e competenza. In particolare, l’amministrazione comunale ha deciso di installare una caldaia a cippato KWB per riscaldare la palestra comunale di via Cristoforo Colombo, le scuole media ed elementare e il Municipio. L’amministrazione comunale di Lagosanto, in provincia di Ferrara, ha scelto il riscaldamento a biomassa per fare il proprio ingresso nel mondo delle energie rinnovabili. In particolare, è stata costruita una nuova rete di teleriscaldamento che, riprendendo una parte di distribuzione già esistente, permette di collegare tra loro tutti gli stabili concentrando in un unico punto la generazione del calore necessario a soddisfare le esigenze termiche. L’opera è nata dalla collaborazione tra l’Ufficio tecnico comunale e Siram SpA, società Esco (Energy service company, certificata secondo la norma UNI 11352) titolare del contratto di servizio energia, che ha messo a disposizione le proprie conoscenze tecniche e professionali per la progettazione e realizzazione dell’intervento. Fasi operative per la realizzazione del progetto La realizzazione del progetto è iniziata con la costruzione di una struttura prefabbricata adibita a centrale termica con annesso deposito semi-interrato del cippato (avente volumetria utile di circa 70 m3). All’interno della centrale termica è stato installato un nuovo generatore di calore KWB Powerfire TDS 300 FE da 300 kW, dotato di filtro elettrostatico dimensionato per far fronte alle richieste delle singole strutture allacciate alla rete di teleriscaldamento al posto delle caldaie esistenti, altamente inquinanti. Il progetto ha previsto inoltre la realizzazione di una struttura contenente la caldaia di back-up da 350 kW alimentata a gas metano, in grado di subentrare automaticamente nel sistema in caso di necessità. Per collegare tra loro tutti gli stabili è stata realizzata una rete di teleriscaldamento interrata formata da una dorsale di 350 m. Infine è stato implementato l’intero sistema di automazione di centrale che, tramite un collegamento ad una stazione di telecontrollo remota, consente di modificare e monitorare costantemente i parametri di funzionamento dell’impianto, permettendone una gestione ottimizzata ed una lettura in remoto dei contatori di calore installati presso ogni singola struttura. Un investimento pari a circa 300.000 euro sostenuto dal servizio energia L’investimento dell’intervento, pari a circa 300.000 euro, è stato completamente sostenuto dal fornitore del servizio energia, Siram SpA, senza costi aggiuntivi per l’amministrazione comunale, all’interno della proroga contrattuale effettuata ai sensi del d.lgs. 115/2008. Il Decreto Legislativo 30 maggio 2008 n. 115 (attuazione della direttiva 2006/32/CE, relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici) permette infatti di attuare tali proroghe su impianti già in gestione alimentati a fonti tradizionali e di effettuare investimenti volti all’aumento dell’efficienza energetica con il ricorso a fonti energetiche rinnovabili. L’utilizzo di materiali di altissima qualità, unitamente all’erogazione di un servizio di gestione calore adeguato, garantiranno all’amministrazione comunale considerevoli risparmi economici e una sensibile riduzione delle emissioni inquinanti. Il nuovo generatore di calore KWB Powefire TDS 300 FE da 300 kW Al fine di garantire un’importante riduzione dei costi di riscaldamento e delle emissioni, è stato scelto il generatore di calore KWB TDS 300 FE, certificato EN 303-5:2012 che, grazie agli ottimi livelli di rendimento attestati al 93%, consente un notevole risparmio di combustibile. Grazie alla presenza del filtro elettrostatico certificato come insieme in classe 5, vale a dire con un livello di emissione di polveri inferiori ai 10 mg/Nm3 riferito al 13% di CO2, riesce a sottostare e rispettare anche le più restrittive norme ambientali vigenti. La caldaia installata è dotata di regolazione KWB Comfort 3 con microprocessore in grado di gestire in modo ottimale l’intero processo di combustione Clean Efficiency, ottimizzando costantemente la quantità di combustibile e di aria necessaria al processo stesso, consentendo così di diminuire l’apporto di combustibile a parità di energia scambiata con l’impianto e garantendo al contempo un livello minimo di emissioni. L’elevata tecnologia innovativa della caldaia permette anche di poter sfruttare diverse tipologie di combustibili a base legnosa (pellet o cippato) agendo semplicemente sui parametri di regolazione della stessa. La biomassa: il cippato Il cippato, classificato come biomassa di origine legnosa, è uno dei combustibili naturali più ricercati per la sua resa termica ottimale e per la possibilità di utilizzare un prodotto generato dalla lavorazione del legno vergine. Il cippato di legna è un combustibile rispettoso dell’ambiente in quanto, l’effetto della combustione è a impatto cosiddetto “neutro”, ovvero senza contributo aggiuntivo di emissioni in termini di CO2. Siram SpA ha in essere contratti di fornitura con aziende agricole e forestali che hanno intrapreso il percorso di qualificazione professionale per poter fare parte del Gruppo Produttori Professionali Biomasse di AIEL, avendo già conseguito l’attestazione di conformità, rilasciata dal Laboratorio Analisi Biocombustibili dell’Università di Padova, sul cippato a “km 0”. Confrontando i consumi storici annui di gas metano degli stabili interessati dal collegamento alla rete di teleriscaldamento, con i consumi annui di cippato attesi è possibile affermare che il progetto così come realizzato porterà a ottenere una riduzione annua minima attesa in termini di emissioni in atmosfera di circa 150 t di CO2. I punti di forza: vantaggi dal punto di vista ambientale e tutela della qualità dell’aria Il nuovo impianto permette all’amministrazione comunale di Lagosanto di adottare strumenti già allineati alla COP 21 di Parigi e di raggiungere, con largo anticipo, gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti imposti dal pacchetto clima-energia 20-20-20 (varato dall’Unione Europea attraverso la direttiva 2009/29/Ce), che prevede la riduzione di emissioni di gas serra del 20%, di aumentare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico; il tutto entro il 2020. La riduzione di CO2 attesa, inoltre, rappresenta per l’intero complesso di stabili serviti dalla rete di teleriscaldamento una contrazione dei gas climalteranti superiore al 90% rispetto alla soluzione impiantistica precedente. L’opera rappresenta anche un ottimo esempio di attività congiunta tra un’amministrazione pubblica e una società privata, entrambe interessate a mettere in atto interventi mirati all’aumento dell’efficienza energetica. “Il comune di Lagosanto rappresenta un esempio eccellente di come le energie rinnovabili rappresentino una scelta vincente sia dal punto di vista dei costi che dell’ambiente”, ha evidenziato Andrea Toselli, amministratore delegato di KWB Italia. “La nuova rete di teleriscaldamento porta numerosi vantaggi per l’amministrazione comunale: dal punto di vista dei costi, l’opera rimarrà di proprietà del comune anche quando sarà terminata la proroga contrattuale attualmente in essere con Siram SpA e, grazie all’installazione dell’impianto a cippato, il Comune potrà beneficiare di un’importante riduzione dei costi energetici attualmente sostenuti. Inoltre, la presenza della caldaia KWB abbinata a una caldaia a gas metano di back up consente al Comune di Lagosanto di disporre di una doppia fonte energetica, situazione che può rivelarsi particolarmente utile in un periodo di crisi energetica come quella in essere”.

Mouser
Freie Universität Bozen

Energia ecosostenibile: una ricerca sui vantaggi della cogenerazione da biomassa in territorio alpino

Il progetto GAST del gruppo di Fisica Tecnica della Libera Università di Bolzano ha analizzato le prestazioni di impianti di cogenerazione da biomasse presenti in Alto Adige. Lo studio individua negli impianti di piccole dimensioni una soluzione energetica efficiente e conveniente, sia dal punto di vista economico che ambientale. L’Alto Adige è la provincia italiana con la più alta densità di impianti di cogenerazione - produzione combinata di elettricità e calore - da biomassa. In diverse zone della provincia di Bolzano, imprese e privati cittadini hanno deciso di investire su questa tecnologia. Attualmente, nel territorio altoatesino, sono in funzione più di 30 piccoli impianti che producono energia tramite la gassificazione di materiali legnosi, appositamente prodotti a fini energetici oppure derivanti dagli scarti della lavorazione del legno, come pellet, bricchetti o cippato. L’energia termica viene sfruttata per il teleriscaldamento, mentre quella elettrica - ricavata dalla combustione dei gas ottenuti dalla biomassa - è immessa in rete e rivenduta. Uno studio della Libera Università di Bolzano suggerisce che i piccoli impianti di gassificazione potrebbero essere una soluzione energetica alternativa cui ricorrere in ambito locale - soprattutto montano, per la disponibilità di biomassa legnosa - quando l’obiettivo è raggiungere alta efficienza energetica e minimizzare l’impatto ambientale in termini di emissioni di gas serra. La ricerca GAST – che sta per Gasification experiences in South Tyrol: energy and environmental assessment, ovvero Esperienze di gassificazione in Alto Adige: valutazione energetica e ambientale ndt. – è stato svolto dal 2013 al 2015 dall’équipe di ricercatori diretta dal prof. Marco Baratieri, responsabile del laboratorio “Bioenergy & Biofuels” e docente di Fisica Tecnica Industriale alla Facoltà di Scienze e Tecnologie. I ricercatori di unibz hanno misurato in scala reale - con gli impianti in condizione di esercizio - le prestazioni di alcuni impianti di cogenerazione rappresentativi, distinti tra di loro per dimensioni e produzione. Secondo i risultati delle misurazioni, i vantaggi che tale tecnologia presenta in impianti di piccole dimensioni consistono in un rendimento elettrico molto più alto, che raggiunge – e spesso supera – il 20%, rispetto al 10% degli impianti tradizionali a combustione. “In Alto Adige, abbiamo un’abbondante disponibilità di biomassa. La filiera, quindi, può essere corta. Il cippato, una possibile tipologia di combustibile per gli impianti di cogenerazione, non deve viaggiare per centinaia di chilometri prima di essere gassificato”, spiega Baratieri. Il docente individua negli impianti di piccole dimensioni la soluzione ideale per decentralizzare e rilocalizzare la produzione di energia nei centri abitati. “Idealmente, sfruttando questo tipo di tecnologia, ogni comune potrebbe produrre tutta l’energia che gli serve per scaldare gli edifici e fare funzionare le attività produttive”. La tecnologia degli impianti di cogenerazione a biomassa, pur vantaggiosa, presenta tuttavia anche alcuni svantaggi. Durante il processo di gassificazione si formano sostanze di scarto come i catrami (tar) e un residuo carbonioso simile alla carbonella (char). Il follow-up del progetto GAST prevede però una ricerca per ottimizzare il funzionamento degli impianti di cogenerazione. “Stiamo lavorando per sfruttare il char come catalizzatore per promuovere il cracking termico del catrame che ci permetterebbe di bruciare gas più pulito, aumentando l’efficienza complessiva delle macchine e abbattendo un costo. Attualmente, infatti, sia i catrami che il char vanno smaltiti”.

KWB ITALIA

Multifire - caldaia a pellet e cippato 20-120kW

La KWB Multifire, in particolare, è una caldaia di ultimissima generazione dotata del bruciatore a griglia mobile con cingoli, una rivoluzionaria tecnologia nata nel centro di ricerca e innovazione di KWB, il più grande polo di ricerca privato sulla biomassa in Europa. Disponibile in una gamma di potenze da 20 a 120 kW, la nuova KWB Multifire è ideale per il riscaldamento di abitazioni unifamigliari, strutture plurifamiliari e locali commerciali nonché micro-reti di teleriscaldamento e strutture agricole. Consente di utilizzare una vasta gamma di combustibili: oltre a pellet e cippato è in grado di utilizzare sottoprodotti agricoli come il tutolo del mais e noccioli di oliva, garantendo i massimi livelli di efficienza energetica. Il punto di forza di questa caldaia risiede nell’innovativo bruciatore a griglia mobile con cingoli che, grazie alla velocità variabile e costantemente lenta della griglia, crea un letto di braci omogeneo garantendo una combustione costante con livelli di emissioni minime.

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Caldaie a pellet KWB: emissioni di CO2 fino a 10 volte inferiori rispetto ai carburanti tradizionali

I peIlet di legno sono una fonte energetica che si sta diffondendo rapidamente in tutto il mondo. Le stime evidenziano infatti che il consumo di pellet raddoppierà superando i 50 milioni di tonnellate, con una notevole riduzione di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera rispetto all’utilizzo di carburanti tradizionali. Prendendo in esame, per esempio, un’abitazione di 150 m2 è stato calcolato che la sostituzione dei combustibili fossili con il pellet garantisce un risparmio annuo di 50 t di CO2 equivalente. KWB, azienda austriaca che vanta oltre 20 anni di esperienza nello sviluppo di sistemi di riscaldamento a biomassa, ha da sempre l’obiettivo di creare prodotti che consentano di riscaldare in modo ecologico e pulito, nel pieno rispetto dell’ambiente. Sono in molti a sostenere che le fonti fossili, in particolare quelle gassose (metano e GPL), siano più rispettose dell’ambiente rispetto al pellet. Le rilevazioni effettuate, però, dimostrano il contrario evidenziando come la sostituzione dei pellet ad altri combustibili fossili garantisca una notevole riduzione in termini di CO2 equivalente. Con l’ausilio di appositi modelli, è stato calcolato che il pellet generi un’emissione media di circa 30 kg di CO2 equivalente/MWh utile, mentre il gas naturale e il GPL rispettivamente 250 e 270 kg. E’ facile intuire con dei semplici calcoli come e in che misura le caldaie a pellet ci consentano di risparmiare sulle emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Per un’abitazione di 150 m2, ad esempio, si arriva a totalizzare, grazie all’utilizzo di caldaie a pellet, un risparmio annuo di 45-50 t di CO2 equivalente, ovvero 900-1000 tonnellate in 20 anni di vita tecnica dell’impianto di riscaldamento. Considerando che in Italia si consumano circa 3 milioni di tonnellate di pellet all’anno, si andrebbe a risparmiare in questo modo oltre 2,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. “La sensibilità degli italiani nei confronti dell'ambiente è cresciuta notevolmente. Sono sempre di più, infatti, le persone che scelgono di riscaldarsi con pellet, legna e cippato, contribuendo in modo diretto alla lotta contro l’inquinamento ambientale. È importante sapere che il riscaldamento con il combustibile rinnovabile legno è neutro in termini di CO2: nella combustione viene liberata infatti solamente la quantità di CO2 corrispondente a quella che un albero assorbe dall'atmosfera durante la crescita”, sottolinea Andrea Toselli, direttore vendite di KWB Italia. “Le nostre caldaie garantiscono livelli di emissione di CO2 nell’atmosfera fino a 10 volte inferiori rispetto all’utilizzo di carburanti tradizionali, utilizzando unicamente fonti energetiche rinnovabili da filiera corta quali legna, pellet e cippato. L’energia che produciamo viene dalla natura ed è proprio nel rispetto della natura stessa che abbiamo pensato la nostra linea di prodotti”.

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KWB. Classicfire: la nuova caldaia facile da montare

KWB GmbH, con sede a St. Margarethen in Stiria (Austria), è un’azienda leader nel settore delle caldaie a biomassa. Da oltre 20 anni si occupa della progettazione, produzione e installazione di caldaie alimentate con legna spaccata, pellet e cippato di potenza compresa tra gli 8 e i 300 kW da installare presso abitazioni mono e bifamiliari, edifici pubblici, agricoli e industriali e grandi strutture a uso abitativo o commerciale.

Michele Dellapina

Energia dal bosco

I boschi di castagno sono gli unici che potrebbero essere utilizzati tramite tagli a raso matricinati per la produzione di cippato. Questa attività avrebbe anche lo scopo di rinnovare popolamenti che attualmente offrono poco anche dal punto di vista fungino (e turistico). Le faggete delle Comunalie, frequentemente rinnovate, producono più funghi che i castagneti (mentre 30 anni fa era il contrario).

Circuito EIOM