La rivista La Termotecnica, a MCE ha incontrato e intervistato Rich Mayhew - Director, Global OEM di Armstrong Fluid Technology
Acque reflue
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Acque Reflue: cosa sono, norme e smaltimento
- Che si intende per acque reflue?
- Come vengono smaltite le acque reflue?
È necessario procedere ad uno smaltimento corretto delle acque reflue mediante un apposito impianto di convogliamento e depurazione che sia in grado di eseguire non solo il trattamento delle acque di scarico e di rifiuto, ma anche realizzare lo sversamento finale salvaguardando la salute dell’uomo e proteggendo l’ambiente circostante in ottemperanza con quanto previsto dalla normativa in materia.
In Italia, la normativa di riferimento è il D.L. 152 dell’11 maggio 1999 che recepisce la Direttiva comunitaria 91/271/CEE riguardante il trattamento delle acque reflue urbane. Questo decreto disciplina gli scarichi fissando i valori limite di concentrazione per le varie sostanze in essi contenute. Inoltre esso puntualizza la qualità del corpo idrico destinato a recepirli, prevedendo lo sviluppo delle attività di monitoraggio e la quantificazione del danno ambientale esercitato dall’uomo.
Le acque reflue devono essere sottoposte a rigorose analisi a campione al fine di prevenire gravi problematiche di inquinamento idrico e ambientale o incorrere in violazioni della legge.
Il campionamento consente di individuare eventuali sostanze disciolte, materiali biologici, tracce di sostanze chimiche e colloidali potenzialmente pericolose per l’ambiente e per la salute dell’uomo.
Articoli e news su Acque reflue
Alla fiera IFAT, che si svolgerà a Monaco di Baviera dal 13 al 17 maggio 2024, il Gruppo KSB presenterà l'ultima generazione di mixer AmaProp per il trattamento biologico dei fanghi e delle acque reflue.
ABB Ability OPTIMAX® per il settore idrico e delle acque reflue supporta gli operatori a ridurre l'uso di energia. Il monitoraggio continuo e in tempo reale aumenta la visibilità del sito, fornendo dati a supporto delle decisioni e riducendo i tempi di reporting. La soluzione aiuta a ridurre i costi energetici identificando le perdite di energia in loco.
La produzione biologica di idrogeno attraverso la Dark Fermentation (DF), usando acque reflue e rifiuti solidi organici è un processo attrattivo per la produzione di energia dai rifiuti.Infatti, il bioidroigeno è considerato come una fonte rinnovabile di energia. La DF produce una miscela gassosa infiammabile, che potrebbe formare atmosfere potenzialmente esplosive in caso di rilasci accidentali. Con riferimento a questo pericolo, l'articolo illustra due modelli predittivi finalizzati a stimare il limite inferiore di infiammabilità della miscela, perché tale parametro è molto importante per classificare le zone Atex nei luoghi di lavoro.
L'investimento di oltre 70 milioni punta a ridurre le emissioni in atmosfera, a migliorare l'efficienza energetica e a riciclare le acque reflue della raffineria siciliana
La partnership tra Herambiente (Gruppo Hera) e Inalca (Gruppo Cremonini) ha ottenuto una menzione speciale per il contributo che l'impianto di Spilamberto dà alla decarbonizzazione: trasforma infatti i rifiuti organici e i reflui agroalimentari in biocarburante e compost a chilometri zero
I nuovi attuatori PROFOX di AUMA sono in funzione da più di un anno nell''impianto di trattamento delle acque reflue di Zandvliet a Città del Capo, in Sud Africa. Il cliente è particolarmente soddisfatto dell'affidabilità dei nuovi attuatori e della loro eccezionale flessibilità di configurazione.
Lubrificazione a Condizione: Metodologia LUBExpert SDT CASO STUDIO Impianto di trattamento acque reflue Rotoli di feltro sull'essiccatore
1. Produzione di energia da fonti rinnovabili non programmabili 2. Sistemi di accumulo energetico 3. Power to gas 4. Tecnologie di elettrolisi 5. Tecnologie di metanazione 6. Progetto Power to Methane presso Impianto di Depurazione Acque Reflue (IDAR) di Bologna 7. Conclusioni
Il trattamento delle acque reflue con processi biologici è ampiamente applicato come soluzione affidabile al problema dell'inquinamento idrico nelle aree urbane. Dal trattamento vengono prodotti fanghi ed acque di processo: i fanghi sono ulteriormente trattati in impianti dedicati alla produzione di biogas. Esso è, spesso, semplicemente smaltito in torcia ma può essere proficuamente utilizzato come combustibile alternativo, come, ad esempio, per l'alimentazione di un cogeneratore (CHP) destinato alla produzione di energia elettrica e calore. Nel presente articolo si indaga tale opportunità per un impianto di trattamento fanghi sito a Genova.
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Come ottenere il massimo dei benefici in termini economici e di performance nella cogenerazione, recupero calore e trattamento acque reflue industriali con soluzioni integrate.
- Gestione sostenibile dell'acqua e dei rifiuti. - L'esperienza negli impianti di trattamento delle acque reflue
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Altri contenuti su Acque reflue
Come la cogenerazione abbinata a sistemi di evaporazione sottovuoto per il trattamento e recupero delle acque reflue industriali può moltiplicare i risparmi e migliorare le performance energetiche di un'azienda. Vediamo un esempio tipico applicato a una galvanica Lombarda.
Dall'unione di due business, differenti per definizione ma inevitabilmente collegati fra loro è nata nel 2019 una nuova realtà tutta italiana. ECOGENERAZIONE coniuga due aspetti fondamentali: l'efficientamento e la riduzione dei consumi energetici e il trattamento delle acque reflue nel settore industriale.
NCR Biochemical è da sempre impegnata nella ricerca e sviluppo di nuove bio-tecnologie con l'obiettivo di assecondare le necessità dei suoi clienti nell'ambito del trattamento acque reflue industriali e civili. I prodotti liquidi della linea PROGEN sono la risposta alla crescente richiesta di un blend batterico che permetta l'aumento delle rese di produzione biogas nei processi di digestione anaerobica.
ENEA e Università di Bologna hanno sviluppato, in collaborazione con Gruppo Hera e Irritec, un prototipo tecnologicamente avanzato in grado di depurare le acque reflue allo scopo di utilizzarle per irrigare e fertilizzare i campi coltivati, con benefici in termini di maggiore disponibilità idrica, apporto di nutrienti, riduzione dei concimi chimici, sostenibilità ambientale e qualità della filiera depurativa.
I fanghi sono il residuo di depurazione delle acque reflue, che si possono trasformare in nutrienti e compost in agricoltura, ma anche in energia.
Un fermafiamma antideflagrante o semplicemente un fermafiamma, impedisce la trasmissione della fiamma, attraverso uno strumento di misura, in una zona 0 (gas) pericolosa. Questa funzione di protezione, quindi, gioca un ruolo importante, soprattutto nella strumentazione di processo nell'industria chimica. Tuttavia, aumenta anche la sicurezza operativa nel trasporto mobile delle acque nell'industria delle acque reflue.
Il sacco autoespandete più rapido ed efficiente esistente sul mercato, in grado di realizzare, nel giro di 8 minuti ca., una solida barriera contro le infiltrazioni dell'acqua piovana o proveniente da esondazioni di fiumi o laghi.
Misurare in tutta sicurezza la portata del Biogas: come evitare i problemi di corrosione e lavorare al meglio Gli ingegneri responsabili della produzione di biogas che coinvolge i rifiuti organici industriali e il trattamento delle acque reflue urbane apprezzeranno il fatto che il robusto e affidabile misuratore ST51A di Fluid Components International (FCI) combina una precisione di misura superiore con un'elevata affidabilità e sicurezza di funzionamento.
Misurare in tutta sicurezza la portata del Biogas: come evitare i problemi di corrosione e lavorare al meglio Gli ingegneri responsabili della produzione di biogas che coinvolge i rifiuti organici industriali e il trattamento delle acque reflue urbane apprezzeranno il fatto che il robusto e affidabile misuratore ST51A di Fluid Components International (FCI) combina una precisione di misura superiore con un'elevata affidabilità e sicurezza di funzionamento. Il biogas proveniente da rifiuti organici come gli impianti di lavorazione di alimenti, i sistemi di fermentazione per prodotti lattiero-caseari o cantine e birrerie, così come il letame in azienda e gli impianti di trattamento delle acque reflue, viene spesso "digerito" in condizioni anaerobiche nei serbatoi dei reattori. Il risultato è un prezioso biogas, che viene misurato per supportare sistemi energetici ecologici di cogenerazione o per lo smaltimento in torcia. Questa potente miscela di metano combustibile (CH4), anidride carbonica (CO2), acqua e tracce di acido solfidrico corrosivo (H2S) è problematica per molte tecnologie di misurazione della portata. Le proprietà combustibili del gas CH4 richiedono le approvazioni di sicurezza HazEx. Inoltre, la natura corrosiva delle particelle di H2S influisce sulle prestazioni e può intasare molti sensori di flusso, portando a frequenti e laboriose pulizie. Il robusto misuratore massico termico ST51A di FCI è specificamente progettato per processi a biogas sporchi e potenzialmente pericolosi. Offre agli operatori del sistema una misurazione della portata massica altamente accurata e ripetibile per facilitare il controllo del sistema, registrare i dati di produzione del gas e fornire informazioni obbligatorie sulla sicurezza e sui rapporti ambientali. Per sopravvivere nei processi a biogas, il flussimetro ST51 è dotato di serie di una robusta struttura in acciaio inox 316 e di sensori termici in Hastelloy-C22. È dotato di un design senza parti in movimento, senza intasamenti, che elimina la necessità di una pulizia costante in condizioni di biogas umido e sporco. Il misuratore ST51A è dotato di approvazioni di sicurezza complete e globali per Divisione 1, Zona 1, area Ex. L'elettronica dello strumento è alloggiata in un resistente involucro con grado di protezione NEMA 4X, IP67 contro l'ingresso di polvere/acqua, completamente in metallo (alluminio e acciaio inox 316L) con doppie porte per condotti con filettature NPT o M20. Il trasmettitore può essere montato integralmente con l'elemento di portata (sonda) o può essere montato a distanza per una maggiore flessibilità di installazione. Lo strumento viene fornito di serie con doppie uscite 4-20 mA, conformi alle norme NAMUR NE43 e un'uscita a impulsi a 500 Hz. Il modello ST51A aggiunge le comunicazioni digitali tramite il protocollo HART, versione 7. Fornisce al personale dell'impianto dati digitali sui parametri di portata e temperatura, sullo stato di salute dello strumento, sulla diagnostica dei guasti e sulle informazioni sulla gestione delle risorse. Dispone inoltre della capacità di apportare modifiche alla configurazione sul campo, se necessario, utilizzando comunicatori portatili HART standard. Tutti i flussimetri di massa termici di FCI con comunicazione tramite protocollo HART sono certificati e registrati tramite FieldComm Group.
Le due realtà hanno siglato una partnership per la costituzione di una NewCo per la trasformazione di rifiuti organici e reflui agroalimentari in metano 100% rinnovabile e compost, grazie a un impianto dotato delle migliori tecnologie, in linea con gli orientamenti dell'economia circolare. Stanziati investimenti per 28 milioni di euro. Il Gruppo Hera, attraverso la controllata Herambiente, e la società INALCA (Gruppo Cremonini), leader nella produzione di carni e nella distribuzione di prodotti alimentari, hanno siglato una partnership per la costituzione di una NewCo, denominata BIORG, con la finalità di produrre biometano, un combustibile 100% rinnovabile, e compost dalla raccolta differenziata dell'organico e dai reflui agroalimentari. Grazie a un investimento di circa 28 milioni di euro, sarà ristrutturato un sito di proprietà di Herambiente nel modenese, a Spilamberto, utilizzando le migliori tecnologie disponibili. L'impianto per la produzione di biometano entrerà in funzione entro il 2022. Dopo l'esperienza pionieristica di Sant'Agata Bolognese (BO), avviata nel 2018, prosegue così per il Gruppo Hera lo sviluppo della filiera del biometano, con l'obiettivo di arrivare a produrne nel 2024 oltre 15,5 milioni di metri cubi all'anno, aumentando più del doppio l'attuale quantitativo. Gli importanti benefici ambientali derivanti dalla partnership, anche per il territorio In particolare, in linea con l'attenzione della multiutility per tutti gli aspetti di sostenibilità ambientale, l'impianto di Spilamberto non comporterà l'utilizzo di nuovo suolo. Il gas naturale sarà ottenuto dalla digestione anaerobica di rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata del Gruppo Hera e dagli scarti derivanti dal processo di lavorazione dell'industria agroalimentare, tra cui il processo produttivo delle carni di INALCA, società controllata dal Gruppo Cremonini. La produzione attesa, a regime, è di 3,7 milioni di metri cubi di biometano all'anno, che verranno immessi nella rete gas e restituiti al territorio per l'utilizzo in autotrazione.