Siram Veolia sul Servizio Idrico Integrato, priorità a investimenti e
Siram Veolia sul Servizio Idrico Integrato, priorità a investimenti e progettualità per reti digitali e resilienti
Sono stati presentati oggi, durante un convegno tenutosi al Palazzo delle Stelline a Milano, i risultati del lavoro di ricerca "Come accelerare e ampliare la digitalizzazione nel servizio idrico integrato", dello Observatory for a Sustainable Water Industry (OSWI) 2021, predisposto da Agici Finanza d'Impresa.
Siram Veolia, Gruppo con 160 anni di esperienza nella gestione ottimizzata delle risorse ambientali, è stato Partner strategico del progetto, quest'anno dedicato a raccogliere e rendicontare le prospettive e le esigenze degli operatori italiani sul tema della digitalizzazione e dell'ammodernamento tecnologico delle reti idriche nel Paese.
Con l'introduzione a cura dei rappresentanti di Agici e con la partecipazione di Arera e Utilitalia, il convegno di questa mattina ha raccolto gli interventi di alcune tra le aziende e società che hanno contribuito al progetto, tra cui, oltre a Siram Veolia, Accenture, Acquedotto Lucano, ASA, Gruppo CAP, Gaia, Gruppo Hera, Italgas, MM, , Montagna2000, Romagna Acque, Smat, Utilitalia.
Tra i principali risultati presentati, la ricerca ha evidenziato come tra il 2015 e il 2023 la spesa nazionale per investimenti nel Servizio Idrico Integrato (SII) si attesti, anche in prospettiva, sui 795 milioni di euro complessivi, con una rapida accelerata prevista tra il 2019 e il 2022, principalmente dovuta - si riporta - all'introduzione della regolazione della qualità tecnica.
Riguardo alla destinazione degli investimenti previsti nel periodo 2020-2023, secondo la ricognizione delle relazioni di accompagnamento alle predisposizioni tariffarie e dei programmi degli interventi pubblicate dalle aziende e dagli uffici d'ambito, i 496 milioni di euro programmati saranno soprattutto dedicati alla sostituzione di contatori obsoleti, all'installazione di smart meter e alla distrettualizzazione, modellazione e mappatura avanzata delle perdite, telecontrollo, automazione e IoT e alla digitalizzazione dei processi aziendali.
In ultima istanza, dallo studio emerge come le risorse impiegate per il miglioramento del Servizio Idrico Integrato in questi ultimi anni siano derivate principalmente dalle iniziative delle aziende, più che da un contesto particolarmente incentivante dal punto di vista regolatorio e normativo. A tal proposito, lo studio mostra come la questione delle fonti di finanziamento non sia però ritenuta l'ostacolo principale all'innovazione digitale: le maggiori problematiche sarebbero dovute, invece, alle priorità aziendali, alla mancanza delle competenze interne e a costi e benefici non chiari.
Lo studio è stato finalizzato all'individuazione di proposte di policy e sinergia interna alle filiere per favorire l'accelerazione della digitalizzazione delle infrastrutture idriche italiane, analizzando le criticità e le opportunità che, anche in vista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza,potranno indirizzare lo sviluppo del digitale nelle imprese del SII di ogni dimensione.
Emanuela Trentin, Amministratore Delegato del Gruppo Siram Veolia, ha dichiarato: "Siram Veolia, nel proprio doppio ruolo di provider di soluzioni e di gestore, crede con forza nell'urgenza di un intervento regolatorio e normativo che permetta di accelerare la transizione digitale nel settore idrico. Per questo motivo, ci siamo fatti promotori di un lavoro di sintesi tra i principali player del settore, Arera, gli operatori e gestori, per giungere a proposte concertate che permettano di accelerare gli investimenti e favorire la digitalizzazione e l'innovazione del settore a beneficio degli utenti e dell'ambiente. Digitalizzare le reti è una priorità oggi per renderle più efficienti, per assicurarne un monitoraggio tempestivo che permetta di intervenire efficacemente sulle perdite che superano in media il 40%, così da preservare la disponibilità della risorsa, impattata dai cambiamenti climatici. Colmare il gap infrastrutturale è un passo consistente verso una gestione più sostenibile e resiliente delle risorse, che anche il PNRR potrà sostenere e incentivare.Lo strumento del partenariato pubblico privato potrebbe contribuire ad attivare progetti in tempi rapidi, facendo leva sulle competenze e know how maturati dagli operatori in altri settori".
Marco Lombardi, Amministratore Delegato di Acqualatina, intervenuto all'evento di presentazione dello studio OSWI per conto di Siram Veolia, ha aggiunto "Il filo conduttore rimane che la digitalizzazione dei processi è il presupposto non solo per rendere efficiente il sistema, ma anche per poter garantire la trasparenza dei dati di prestazione sia nei confronti degli utenti che dell'autorità di regolazione. Altrettanto importante è la necessità di introdurre nella regolazione sistemi che premino l'innovazione e la digitalizzazione in un'ottica di medio termine, coerente con i tempi di ritorno di queste tecnologie e che promuovano forme contrattuali altrettanto innovative, che permettano di incentivare il raggiungimento degli obiettivi - performance-based contract - ed il rapido trasferimento di know e tecnologie - con iniziative di partnership pubblico privata".
Con l'introduzione a cura dei rappresentanti di Agici e con la partecipazione di Arera e Utilitalia, il convegno di questa mattina ha raccolto gli interventi di alcune tra le aziende e società che hanno contribuito al progetto, tra cui, oltre a Siram Veolia, Accenture, Acquedotto Lucano, ASA, Gruppo CAP, Gaia, Gruppo Hera, Italgas, MM, , Montagna2000, Romagna Acque, Smat, Utilitalia.
Tra i principali risultati presentati, la ricerca ha evidenziato come tra il 2015 e il 2023 la spesa nazionale per investimenti nel Servizio Idrico Integrato (SII) si attesti, anche in prospettiva, sui 795 milioni di euro complessivi, con una rapida accelerata prevista tra il 2019 e il 2022, principalmente dovuta - si riporta - all'introduzione della regolazione della qualità tecnica.
Riguardo alla destinazione degli investimenti previsti nel periodo 2020-2023, secondo la ricognizione delle relazioni di accompagnamento alle predisposizioni tariffarie e dei programmi degli interventi pubblicate dalle aziende e dagli uffici d'ambito, i 496 milioni di euro programmati saranno soprattutto dedicati alla sostituzione di contatori obsoleti, all'installazione di smart meter e alla distrettualizzazione, modellazione e mappatura avanzata delle perdite, telecontrollo, automazione e IoT e alla digitalizzazione dei processi aziendali.
In ultima istanza, dallo studio emerge come le risorse impiegate per il miglioramento del Servizio Idrico Integrato in questi ultimi anni siano derivate principalmente dalle iniziative delle aziende, più che da un contesto particolarmente incentivante dal punto di vista regolatorio e normativo. A tal proposito, lo studio mostra come la questione delle fonti di finanziamento non sia però ritenuta l'ostacolo principale all'innovazione digitale: le maggiori problematiche sarebbero dovute, invece, alle priorità aziendali, alla mancanza delle competenze interne e a costi e benefici non chiari.
Lo studio è stato finalizzato all'individuazione di proposte di policy e sinergia interna alle filiere per favorire l'accelerazione della digitalizzazione delle infrastrutture idriche italiane, analizzando le criticità e le opportunità che, anche in vista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza,potranno indirizzare lo sviluppo del digitale nelle imprese del SII di ogni dimensione.
Emanuela Trentin, Amministratore Delegato del Gruppo Siram Veolia, ha dichiarato: "Siram Veolia, nel proprio doppio ruolo di provider di soluzioni e di gestore, crede con forza nell'urgenza di un intervento regolatorio e normativo che permetta di accelerare la transizione digitale nel settore idrico. Per questo motivo, ci siamo fatti promotori di un lavoro di sintesi tra i principali player del settore, Arera, gli operatori e gestori, per giungere a proposte concertate che permettano di accelerare gli investimenti e favorire la digitalizzazione e l'innovazione del settore a beneficio degli utenti e dell'ambiente. Digitalizzare le reti è una priorità oggi per renderle più efficienti, per assicurarne un monitoraggio tempestivo che permetta di intervenire efficacemente sulle perdite che superano in media il 40%, così da preservare la disponibilità della risorsa, impattata dai cambiamenti climatici. Colmare il gap infrastrutturale è un passo consistente verso una gestione più sostenibile e resiliente delle risorse, che anche il PNRR potrà sostenere e incentivare.Lo strumento del partenariato pubblico privato potrebbe contribuire ad attivare progetti in tempi rapidi, facendo leva sulle competenze e know how maturati dagli operatori in altri settori".
Marco Lombardi, Amministratore Delegato di Acqualatina, intervenuto all'evento di presentazione dello studio OSWI per conto di Siram Veolia, ha aggiunto "Il filo conduttore rimane che la digitalizzazione dei processi è il presupposto non solo per rendere efficiente il sistema, ma anche per poter garantire la trasparenza dei dati di prestazione sia nei confronti degli utenti che dell'autorità di regolazione. Altrettanto importante è la necessità di introdurre nella regolazione sistemi che premino l'innovazione e la digitalizzazione in un'ottica di medio termine, coerente con i tempi di ritorno di queste tecnologie e che promuovano forme contrattuali altrettanto innovative, che permettano di incentivare il raggiungimento degli obiettivi - performance-based contract - ed il rapido trasferimento di know e tecnologie - con iniziative di partnership pubblico privata".
Settori: Acqua, Servizi idrici
Parole chiave: Servizi idrici
- Federico Maria Gargiulo
- GSE Gestore dei Servizi Energetici
- Ital Control Meters